A un metro da te (DVD)

Ho visto il film poco dopo la sua uscita, mi aspettavo grandi cose anche perché so che è una storia vera e che purtroppo alla fine lui le ha contagiato il cepacea e sono morti entrambi. Al di là di questo il motivo per cui volevo tanto vederlo è che sono affetta proprio da questa malattia genetica, la Fibrosi Cistica. Ho letto molte recensioni e la cosa che fa più male è che il film ha portato le persone a vederci come dei poveri malati il cui destino è già scritto, quello che invece dovete sapere è che gli effetti della Fibrosi cistica sono soggettivi, non tutti reagiamo allo stesso modo, esistono migliaia di mutazioni diverse e ognuna ha un suo modo di progredire. Nel mio caso ho una delle mutazioni più gravi eppure non vivo in ospedale come pare facciano i personaggi del film, il problema peggiore della malattia vi garantisco che non è stare accanto a chi ha questa stessa patologia, anche perché posso giurarvi che cadere in un lago ghiacciato preannuncierebbe semplicemente morte e non perché un ragazzo affetto da FC mi fa la respirazione bocca a bocca, le pillole le prendiamo una alla volta soprattutto perché si tratta principalmente di enzimi pancreatici che vanno distribuiti nel corso dei vari pasti, la terapia è essenziale farla seduti composti e non a testa in giù, e per finire vi garantisco che quando stai in ospedale non ti è possibile cucinare una cena per tutto il reparto soprattutto se sei un paziente FC proprio perché rischi di contagiare con i tuoi germi e batteri tutti gli altri. Il film è stato creato al fine di far piangere disperatamente chiunque lo guarda e non considerando che poteva essere anche a scopi informativi su ciò che è questa patologia, anche perché purtroppo è più comune di ciò che si pensa e secondo me è importante conoscere malattie così comuni, al fine di sapere come comportarsi qualora queste entrino a far parte della propria vita

Stella e Will sono due adolescenti affetti da fibrosi cistica. Si conoscono all’ospedale, essendo ricoverati nello stesso reparto. A forza di parlarsi, si innamorano, ma sono costretti a mantenere la distanza di due metri l’uno dall’altra per non rischiare di contagiarsi a vicenda e aggravare ulteriormente la loro situazione. All’inizio rispettano le regole, ma col passare dei giorni diventa sempre più difficile, finché giungono a un compromesso e decidono di accorciare leggermente la distanza: un metro in meno non può arrecare alcun danno, almeno secondo il loro punto di vista. Continueranno a non toccarsi, ma resteranno “a contatto” attraverso un bastone lungo, appunto, un metro e sarà come se si tenessero per mano. Quella di Stella e Will è una storia piuttosto pesante dal punto di vista psicologico, ma altrettanto emozionante per la storia d’amore e altri avvenimenti. Alcuni passaggi mi hanno fatto stare veramente male, come la morte di un personaggio secondario che mi piaceva, o quando Stella ha raccontato di aver perso la sorella, che costituiva il suo maggiore sostegno nella malattia. Insomma, è un film non adatto ai deboli di cuore, ma lo consiglio a chi avesse voglia di una storia intensa e piena di emozioni.

bellissimo film, commovente ma anche divertente...inoltre spiega benissimo una bruttissima malattia che colpisce tante persone. Gli attori sono fantastici e arrivano dritti al cuore!!!!