Il segreto di Caspar Jacobi

Il giovane e promettente scrittore veneziano Cipriano Parodi riceve un invito da un famoso scrittore americano, Caspar Jacobi, che lo invita a raggiungerlo a New York con una proposta di collaborazione. Il suo grande entusiasmo si spegna quando apprende che sarà assunto come ghost-writer, per scrivere racconti e romanzi che poi Caspar pubblicherà a proprio nome escludendolo da qualsiasi credito. C’è anche un altro aspetto inquietante: prenderebbe il posto di Regis Daniel, suo braccio destro e geniale scrittore francese, scomparso in condizioni misteriose. Accetta comunque, dopo aver visto sulla sua scrivania la foto di una bellissima mulatta dagli occhi azzurri, che lo strega e lo invoglia a seguirne le tracce. La collaborazione si avvia a un ritmo vertiginoso: Cipriano scova e descrive personaggi curiosi, come Austerus Chapman, il detective dell’albergo in cui vive, e via via ne propone altri, quasi a getto continuo. Ad esempio Thorax, un giocoliere di strada, gambe corte e tozze ma torace quanto mai possente, che in Times Square fascia interi elenchi postali. Oppure Andreas Paleologo, esperto di araldica, che si proclama discendente dell’imperatore Paleologo che conquistò Costantinopoli nel 1261. Affiorano altri personaggi, quali Giovanni Hellequin, sinistro bandito medioevale di strada. Qui Ongaro diventa prestigiatore, funambolo, giocoliere, inventa personaggi a ritmo serrato e ne popola il palcoscenico del suo teatrino. Questi personaggi però si urtano tra loro, generano confusione nella trama ed entrano in feroce competizione per emergere. Il lettore è catturato in questo vortice e trascinato al finale che, con colpo di magia, si materializza in un salto nelle tenebre. Ongaro, avendo popolato il palcoscenico di figure quanto mai disparate e sconnesse, degli zombi, non riuscendo a tirare i fili del racconto, spegne le luci della ribalta, cala il sipario e se la svigna alla chetichella, terminando con un salto nel buio.

Ho trovato questo romanzo di Ongaro strepitoso, come del resto i precedenti romanzi che ho "divorato" con avidità ( La partita,il segreto dei Ségonzac e La taverna del Doge Loredan ).Come al solito Ongaro si è rivelato un grande affabulatore , adoro la sua capacità di creare storie all'interno di altre storie che a sua volta ne racchiudono altre ,come in una "matrioska narrativa", e soprattutto adoro la su fantasia e creatività........il segreto? assolutamente da leggere!!!!

Per 3/4 il libro è piacevole, alla fine si ha l'impressione che l'autore abbia perso il filo e lo ha chiuso con troppa fretta