La fucilazione dell'alpino Ortis

" La fucilazione dell'alpino Ortis " é un libro inchiesta, steso come un romanzo con il defunto alpino come " io narrante ". E' un testo scorrevole, ben documentato, che ci dà uno spaccato sociologico e una descrizione accurata dei luoghi, degli usi e costumi della popolazione nella valle del Torrente But (Carnia )dopo l'annessione al Regnod'Italia. " Amavo questi nostri posti. Li trovavo bellissimi " dice l'io narrante. Purtroppo vi arriva la guerra, portata da noi italiani. Una guerra orribile, insensata, che lì si combatte - come, del resto, in altri luoghi delle nostre Alpi - in modo cruento, su cime di sfolgorante bellezza. Una guerra condotta malamente dal nostro stato maggiore, che ha instaurato il regime del terrore al fine di mantenere la disciplina a fronte dell'inefficienza logistica, dell'improvvisazione nel comando, dell'insensatezza di determinati attacchi spesso privi di logica strategica. Da uno di questi ordini, mal concepiti e che avrebbero portato il plotone incaricato a sicuro sterminio, nasce negli alpini della 109a compagnia un tentativo di far modificare in meglio le modalità dell'attacco. Da qui parte l'accusa di " reato di rivolta " contestato a tutta la compagnia e per il quale saranno condannati alla fucilazione, in un processo farsa, il caporalmaggiore Ortis e tre suoi commilitoni. Il tutto al fine di dimostrare fermezza, come da circolari di Cadorna e dello stato maggiore. Una narrazione intensa, intrisa di pietà verso i poveri soldati, le loro famiglie, il parroco di Cercivento e gli abitanti di quei luoghi. Una narrazione splendida, che fa riflettere sulla tragedia della guerra in sé, che solleva un velo a lungo mantenuto a coprire questa vicenda e altre consimili, e che fa ribollire di sdegno chi legge. Un libro, che é un monito, da leggere.

Un libro splendido,istruttivo ,che invita a riflettere sulla tragedia della guerra (La I°guerra mondiale ,come tutte le altre...) sulle vittime e sui colpevoli.

Libro bellissimo, racconta la storia dell'Alpino Ortis costretto a combattere la prima guerra mondiale contro gli Austriaci gli stessi che gli davano lavoro. Fucilato dallo stesso stato Italiano... per colpa di un comandante alpino napoletano, che di alpi non sapeva nulla. Il resto non ve lo dico. Lascia un po' di tristezza in fondo al cuore. Ma vale la pena leggerlo.