Flush

Una biografia raccontata dal punto di vista del cane Flush. Divertente (se si ha il senso dell'umorismo inglese) e amara. Personalmente preferisco "Orlando" che scrisse per divertimento per celebrare l'amica Vita Sackville-West, ma più penetrante in ogni senso.

Questo meraviglioso romanzo breve di Virginia Woolf altro non è che una biografia del cane Flush, il compagno di vita di Elzabeth Barrett Browning; e la cosa più bella è che lo fa proprio dal punto di vista del cane, un esponente della nobiltà inglese degli spaniel, un cane con un pedigree impeccabile che subì persino un rapimento a Whitechapel, e che trovò finalmente il suo paradiso al caldo sole dell'Italia, dove si sentì finalmente libero come un vero "cane". Bellissimo il lavoro di ricostruzione che la Woolf compie a partire dalle poesie che la poetessa inglese gli dedicò, "To Flush, My Dog" e "Flush, or Faunus", e dallo scambio epistolare con quello che divenne suo marito, Robert Browning, di cui in principio il cane era molto geloso.