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Come ho incontrato i pesci - Pavel Ota - copertina
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Come ho incontrato i pesci
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Come ho incontrato i pesci - Pavel Ota - copertina
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Descrizione


In questo libro, Ota Pavel non parla solo di pesci. Ci sono anche gli alti e bassi della vita, la ricerca della felicità e della libertà, che permettono di sopravvivere alla sporcizia del mondo, alla storia e alla follia.

"Per un pescatore non c’è cosa migliore che cominciare a far conoscenza coi pesci da piccolo, quando si è ancora una fanciullina o un ragazzino. Quando a iniziarlo ai misteri della pesca è il papà, uno zio o magari un traghettatore. Nel nostro caso è stato il traghettatore Karel Prošek di Luh pod Branovem, che un po’ alla volta è diventato nostro zio."

Con "Come ho incontrato i pesci" prosegue la riscoperta di Ota Pavel, assieme a Bohumil Hrabal e Milan Kundera uno degli autori più importanti della letteratura ceca. Anche questa volta Pavel ci trasporta nella sua infanzia e nel magico mondo di Buštehrad. Si parla ovviamente della pesca, la grande passione del padre e dello zio Prošek (i due migliori pescatori del mondo), si scopre l'amore per la vita lungo i fiumi e attorno agli stagni mentre sullo sfondo tornano le ombre del nazismo e comunismo. Limpido e commovente è l'impegno del padre – mai arrendevole e mai triste – nel trovare di che sfamare e provvedere alla propria famiglia sia quando da liberi si navigava in un dignitoso benessere sia nel dramma della persecuzione. Ma per la prima volta tra le righe trapela anche l'amaro destino che attende l'autore, quella malattia che sorgerà improvvisa, dramma e miracolo allo stesso tempo, perché senza quella non avremmo avuto in dono queste splendide pagine. Qui non si parla solo di pesci, ci sono gli alti e i bassi della vita, c'è la ricerca della felicità e della libertà che fanno sopravvivere alla sporcizia del mondo, alla storia e, persino, alla follia. Non si può smettere di sorridere ed emozionarsi nella lettura di Pavel, la sua scrittura è una “magia che lavora silenziosamente”, e alla fine saremo tutti concordi nel pensare che il mondo sarebbe molto più povero e insignificante senza Buštehrad.
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Dettagli

Vie
2017
16 ottobre 2017
9788899911140

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AK
Recensioni: 4/5

Non avrei mai potuto immaginare, io che detesto sia la caccia che la pesca, che un libro che tratti della pesca come argomento prevalente potesse coinvolgermi e toccarmi tanto. Ma la penna di Ota Pavel - che già avevo avuto il piacere di assaporare col suo capolavoro La morte dei caprioli belli, sempre edito per i tipi di Keller - ha una delicatezza e allo stesso tempo una profondità difficilmente eguagliabili. I veri temi al centro del romazo autobiografico sono la narrazione di un mondo perduto e il tempo magico dell'infanzia, ma Ota Pavel finisce per accompagnarci anche al suo tempo di adulto, coi suoi violenti chiaroscuri, tra l'estasi e l'esordio della follia, ma con un'innocenza che resta sempre intatta. Innocente, intenso, puro, onesto, questo è per me Ota Pavel e due perle i suoi romanzi.

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altalenante
Recensioni: 3/5

La storia di un amore durato una vita e mai abbandonato. Di un'arte che è metafora di una vita che non sempre va come deve andare, di una vita che nasconde sotto di sé un mondo che bisogna imparare a decifrare. Un'arte che è ricerca della felicità e della libertà, raccontata attraverso un storia tenera e delicata, amara a tratti, eppure sempre sincera e appassionante. Una bella storia anche per chi non conosce bene l'argomento.

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Cristiano Cant
Recensioni: 5/5

La pesca come filosofia, come passione allevata dal miglior silenzio possibile, come necessità indefettibile, più ancora come un vero e proprio trattato di poetica. Un gesto tramandato che salva generazioni familiari e continua a stringerle negli ami dell'affetto, del ricordo, simile a una specie di immortalità suggellata da un sentimento condiviso. Si muovono così questi racconti, leggeri e vasti in questa prosa che odora di fiume e di campagna, di un tempo ancora intatto sopra le giovani pupille di chi narra. Gli anni scorrono ma la passione non si attenua, è anzi come un continuo distillato di sensazioni, l'anello puntuale che incide il suo giro nella corteccia, una piccola enciclopedia di sguardi e riflessioni sui cambi di giornata, sui favori della corrente, sui guasti di un vento contrario o le emozioni di una pesca più florida. Fino a uno straordinario elogio della luce in un grande complimento al sole: "Si può dire che spesso il sole è una grossa pillola dorata che ci viene data dagli psichiatri celesti e che si somministra per scacciare la tristezza e far venire il buonumore". Arriverà la guerra e spazzerà ogni magia, ma non l'interezza di quel sogno se il protagonista e la madre, scampati alla deportazione, potranno ancora nutrirsi di nascosto grazie a quelle canne. Nazismo e Comunismo, sponde secche e tragiche con la loro acqua malsana, ma si tira avanti. Se alzo il tono e lo definisco un'educazione sentimentale non sento alcun eccesso. E' proprio così. Le stagioni si succedono in tre cambi di scena, dall'infanzia alla giovinezza al tempo adulto, fino alla triste scoperta del male che affliggerà con troppi ricoveri l'autore. Resta un'elegia della sorpresa a vibrare sotto il cielo, questo lancio di lenze a rincorrere un mistero immerso nella fortuna, in qualche mossa di bravura, ma soprattutto nei meravigliosi e coltivati suoni della libertà, di un dentro che nessun male può scalfire, della più bella impronta su se stessi.

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Conosci l'autore

Pavel Ota

1930, Praga

Ota Pavel, nato Otto Popper il 2 luglio 1930 a Praga è morto nella stessa città il 31 marzo 1973. È stato uno scrittore, un giornalista e un reporter sportivo. Terzo e ultimo figlio di un rappresentante di commercio ebreo Leo Popper. Durante la seconda guerra mondiale il padre e i due fratelli maggiori vennero imprigionati in un campo di concentramento, ne sopravvissero e furono liberati alla fine del conflitto mondiale. Otto rimase con la madre di origine non ebrea a Buštehrad, e lavorò per un periodo come minatore. Nel '60 completò gli studi superiori in un istituto tecnico.Entusiasta giocatore di Hockey nell'HC Sparta Praha non poté intraprendere una carriera sportiva a causa di una seria malattia, ma rimase nella squadra come allenatore...

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