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L'ingresso, la porta al libro è costituita dalla citazione in esergo di A.Murri: "Il mettere la ragione contro al fatto è bensì peccare fortemente contro la ragione stesa, ma non è né sarà mai una prova contro la verità del fatto" e al terzo capitolo sempre citando Murri "Dubitate sempre prima di credere: la potenza intellettuale d'un uomo si valuta in misura eguale e dalla sua facoltà di dubitare e dalla sua facoltà di dimostrare.Ipotesi, cimento sperimentale di essa, somma cautela d'illazioni: ecco il processo più fecondo di verità". Ed Einstein "I concetti non possono mai essere derivati logicamente dall'esperienza. Morale: se non si pecca contro la ragione non si combina nulla, o per meglio dire, non si può edificare una casa, nè costruire un ponte senza impiegare un'impalcatura che però non ne fa parte". Si accenna poi a Popper "per osservare dobbiamo prima decidere cosa vogliamo osservare", con il metodo da qualcuno chiamato "ipotetico deduttivo"; passando alla baconiana "induzione per eliminazione" e al problema dei fatti da scegliere con Poincaré, con l'abduzione (tra selettiva e creativa; analogie,etc.): "si osserva C, un fatto sorprendente/Ma se A fosse vero, allora C sarebbe naturale/C'è dunque ragione di sospettare che A sia vero". Oltre la logica, l'immaginazione. "Il segno non è un fatto è una teoria: è, per quanto possiamo conoscere sulla base del nostro sapere radiologico di sfondo,una manifestazione di quella determinata patologia esplorata con quella metodica radiologica. Il segno è già teoria, congettura, speculazione: è ciò che dell'immagine noi siamo in grado di cogliere come elemento significativo"(Stasolla), per cui la metodica radiologica è ermeneutica, cioè fatta di interpretazioni. Ma, il limite della metodologica, come ricordava Freud, è "qualcuno che prende tanto a cuore la pulizia dei suoi occhiali che non riesce mai a indossarli e a guardarci attraverso". Ecco che bisogna essere aperti anche all'inaspettato (serendipity nella ricerca).
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