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Anno edizione: 2014
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho letto diverse altre pubblicazioni di Odifreddi, è uno scrittore che mi piace molto per vari motivi... uno è senza dubbio la sua grande conoscenza e la sua capacità razionale. Questo libro è interessante e come sempre offre tanti spunti riflessivi, in questo caso è Lucrezio il fulcro. Se devo citare qualche aspetto negativo: prezzo alto, formato molto commerciale... avrei preferito qualcosa di più "normale" ma sono banalità. In ogni caso consiglio di leggerlo e consiglio di leggere tutti quelli di Odifreddi perchè sono (a mio avviso) una fonte enorme di razionale lucidità e di conoscenza.
Un libro affascinante che scorre piacevolmente in ogni sua parte. Mi ha fatto riscoprire la bellezza di un'opera studiata al liceo ma che non aveva avuto la giusta attenzione. Interessante la messa in prosa (ovviamente senza nessuna pretesa di assoluta rigorosità, come dall'autore stesso scritto nella premessa) ma che consente una facile lettura da parte di un pubblico non necessariamente avvezzo alla cultura "classica". E' sorprendente scoprire che i romani avessero raggiunto un tale livello di conoscenze in un'era pre-scientifica. Un libro tra l'altro ben illustrato con bellissimi dipinti e opere magnifiche. Meritato plauso a Odifreddi e all'editore col massimo dei voti.
Vent'anni or sono ho acquistato i primi lbri di odifreddi e sono stato un suo ammiratore fino a quattro o cinque anni fa, quando ha cominciato a imperversare con prodotti commerciali di ogni tipo, destinati a far cassa (vedi la miriade di libri presentati sotto il nome di Margherita Hack, recentemente scomparsa). Il volume su Lucrezio è gradevole, ben illustrato, scorrevole, si legge anche dopo un'amatriciana abbondante e una mezzetta di quello buono. Ma, attenzione, Lucrezio era un POETA, non facciamone un precursore di teorie fisiche che anche attualmente la stragrande maggioranza delle persone fatica a comprendere (e a immaginare). E' ora che il Professore si riposi un po', ormai è famoso... Imiti per due o tre anni Greta Garbo: sarà un bene per lui e anche per noi!
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Scritto da Tito Lucrezio Caro e pubblicato postumo poco più di duemila anni fa da Cicerone, il De rerum natura o La natura delle cose costituisce “il più elevato canto mai intonato da un uomo alla scienza e alla ragione”. Parola di Piergiorgio Odifreddi.
È un vero e proprio capolavoro di divulgazione quello compiuto in queste pagine dal “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi. Per il suo contenuto scientifico, materialistico e antireligioso, il poema di Lucrezio rimane un unicum nella storia della poesia classica. Il poeta latino, infatti, non solo si assume l’arduo compito di riassumere e divulgare il pensiero scientifico di Epicuro, ma addirittura si spinge alla spiegazione di elementi naturali apparentemente inspiegabili al di fuori della cornice religiosa, come i fenomeni meteorologici e geologici, che da sempre appaiono come effetti di un accanimento della Natura sull’uomo, o l’esistenza degli atomi “che costituiscono tutte le cose del mondo”.
Una posizione così innovativa e dirompente che, dopo un breve e luminoso periodo di fulgore tra Cicerone e Marco Aurelio, tutti gli autori cristiani che vennero dopo di lui osteggiarono la sua opera, Virgilio compreso. Scorrendo le pagine di questo saggio, scopriamo che i pensatori dell’epoca attuarono una vera e propria “congiura del silenzio” nei confronti di Lucrezio, saccheggiarono interi capitoli senza mai citare il suo nome e diffusero con crescente insistenza la voce che l’autore fosse pazzo. A riscoprire finalmente la sua opera fu tale Poggio Bracciolini, ex segretario del papa, che nel 1417 rinvenne la prima copia perduta del De rerum natura in un’imprecisata località della Germania centrale. Era il momento giusto: proprio in quegli anni in Italia sbocciava il Rinascimento e l’uomo riconquistava la sua centralità. Da quel momento in poi il De rerum natura è stato citato come una bibbia laica.
Un fascino che non ha lasciato indifferente Piergiorgio Odifreddi. L’opera che compie il matematico e saggista italiano in queste preziose pagine, rilegate e illustrate a colori, è davvero audace. Il suo proposito è quello di riscrivere in prosa, nel linguaggio contemporaneo, i versi del poeta latino, seguendo il testo originale e confrontandosi con la traduzione settecentesca in versi endecasillabi sciolti del Marchetti. Odifreddi tenta, allo stesso tempo, di decriptare e attualizzare il pensiero di Lucrezio, adattandolo ai concetti scientifici moderni e fornendo una chiave di lettura critica al suo apparato di pensiero. Ed è così che nelle pagine si alternano il testo, nella nuova traduzione in prosa, e il commento con i relativi approfondimenti di carattere scientifico. Tutto corredato da un ottimo apparato di note ed immagini a colori. I versi iniziali dell’opera ad esempio, dedicati a Venere, vengono tradotti in questo modo: “O divina Venere, alma mater del genere umano. Tu sei la Natura, che dà piacere agli uomini e agli dei. Tu sei colei che, sotto i cieli dei pianeti e delle stelle, pervade i mari solcati dai naviganti e le terre ricolme di frutti. Tu sei l’origine delle specie che vedono la luce del Sole”. In una parola: “riduzionismo”, aggiunge Piergiorgio Odifreddi, che poi prosegue introducendo il concetto di riduzionismo nella storia della scienza.
Il risultato è una cavalcata travolgente lungo i mille sentieri aperti nei secoli dalla mente umana. Dagli atomi che compongono la materia allo scorrere del tempo; dalla fisica e chimica delle particelle alle spiegazioni filosofiche sul determinismo logico fino ad arrivare alla psiche. Lucrezio cerca di sciogliere i “nodi annodati nell’animo dalla religione e dalla superstizione” componendo i canti del suo poema con un tocco artistico, perché, dice il poeta, alcuni argomenti “amari” per l’intelletto vanno “addolciti con il miele della letteratura”. Ed è effettivamente dolce e vellutata come il miele questa storia della scienza riscritta da Piergiorgio Odifreddi. Una lettura imprescindibile per comprendere l’opera di Lucrezio, ma anche l’uomo, la natura e tutte le cose.
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