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In-8° (150x98mm), cc. 304 [i. e. 302], legatura ottocentesca m. pelle marrone con titolo, fregi e filetti dorati al dorso. Piatti marmorizzati. Marca tipografica al frontespizio con due mani fuoriuscenti da nubi che sorreggono un bastone a forma di tau attorno al quale si attorciglia un serpente; l'impresa è ripetuta al verso dell'ultima carta. Iniziali xilografiche, carattere corsivo. Un minimo strappetto ricongiunto al margine bianco di una carta di testo, peraltro esemplare assai fresco e ben conservato. Rara prima edizione in volgare ed in qualsiasi altra lingua delle commedie di Aristofane, il massimo autore comico dell'antichità. Riferendosi a questa prima versione italiana e alla sua ricezione nell'àmbito dell'Umanesimo italiano, Luigi Firpo scrisse: "Le fatiche degli umanisti venivano intanto restituendo ai satirici due modelli celebri dell’antichità: Aristofane e Luciano. Nell’opera del primo, specie nelle Nuvole e nelle Rane, non mancavano squisiti esempi di satira letteraria e le Rane per di più riprendevano burlescamente il motivo del viaggio d’oltretomba, ma le difficoltà interpretative, le sottili allusioni, la forma scenica furono altrettanti elementi ostili ad una rapida fortuna di quei testi: solo un contemporaneo del Boccalini, il ben noto Cesare Cremonini che professò filosofia a Padova dal 1591, tentò di imitare le Nuvole, e si dovrà giungere ai primi decenni del Seicento per dover menzionare fra i più sgraziati e pedestri imitatori dei Ragguagli due penosi commediografi satirici, l’Errico ed il Riccio" (Allegoria e satira in Parnaso, in “Belfagor”, I, 1946, pp. 673-699). "Aristofane, questo spirito che trasfigura e completa, in grazia del quale si perdona a tutto l'ellenismo d'aver esistito" (Nietzsche). Hoffman p. 281. Haym, II, 229: "Edizione bella e libro raro". Clubb, 739 (Rositini). STC Italian Books, p. 42. Adams, A-1721. EDIT16 CNCE 2862. Manca al Regenstein e al Gamba, che cita solo volgarizzamenti settecenteschi
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