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La complicità del plurale
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La complicità del plurale
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"Tra le tante scritture poetiche nei dintorni della figura paterna emerse in questo tempo, La complicità del plurale si distingue proprio per la pluralità interpretativa e per la sovrapponibilità delle esperienze; per la capacità dell'autore di parlare di sé, della propria esperienza, agendo nel contempo immagini e suggestioni che avvengono in nome di tutti. Non è talento indifferente, se collegato alla domanda d'esordio: sì, Marco, questa scrittura valeva assolutamente l'accadere, e assolutamente vale l'essere condivisa e letta." Dalla prefazione di Augusto Pivanti.
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Pagine:
Brossura
EAN:
9788893821735
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Daniela Raimondi
20 luglio 2020
Questo libro di Marco Bellini parla di morte, ma è un libro che vibra di vita, di nostalgia e d’amore. Un libro dove frammenti del vissuto: oggetti, voci, sguardi, ricompongono la figura paterna frammentata dalla perdita e dal lutto. Una figura che qui viene ricostruita attraverso la memoria, spesso attraverso piccoli particolari che però racchiudono in sé l’orma indelebile di un’esistenza. Il nostro corpo, ci rammenta il poeta, ci è stato donato “solo in prestito”. Nella brevità dei giorni trascorsi sulla terra, rimangono solo sensazioni, immagini fugaci, eppure nitide. Così del padre, si rammentano il giardino tanto amato, voci trattenute, silenzi, la tuta blu del lavoro, gli scarponi trattati con grasso di foca, echi di uccelli e animali, piante e frutti amati. Rimane soprattutto il bisogno di un alfabeto nuovo che faccia da richiamo e ponte fra la vita e il vuoto che le persone amate si lasciano alle spalle; rimane il rumore dei passi sulla ghiaia del cimitero, un’immagine che ferma il tempo: “Oggi fare l’amore è strofinare un panno sulle lettere del suo nome, la fotografia; picchiettare piano con l’unghia sul marmo, magari sente.” “La complicità del Plurale” è un libro autentico, uno di quei libri preziosi che rimarrà sicuramente impresso in chiunque abbia la fortuna di leggerlo.
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