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Condannato perché nacque. I graffiti del carcere di Vicopisano tra Otto e Novecento - copertina
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Condannato perché nacque. I graffiti del carcere di Vicopisano tra Otto e Novecento
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Condannato perché nacque. I graffiti del carcere di Vicopisano tra Otto e Novecento - copertina
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Descrizione


Sulle pareti delle celle di quello che fino al 1923 è stato il carcere di Vicopisano, ancora si conservano testimonianze figurative e iscrizioni tracciate su ogni superficie disponibile con strumenti di fortuna. Dietro quei segni in progressivo deterioramento, le carte di polizia hanno permesso di ricostruire nomi e vicende dei loro autori, disperati e orgogliosi: ciò rappresenta un primo passo per il recupero e la tutela di queste trame labili di storia materiale e, al contempo, della nostra memoria più recente.
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Dettagli

2010
27 luglio 2010
136 p., ill.
9788846727251

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Renato Cerri
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Il libro analizza, da diversi punti di vista, alcune tracce presenti sulle pareti dell'antico Palazzo Pretorio di Vicopisano, piccolo borgo medievale della Toscana Occidentale. Si tratta di graffiti lasciati dai prigionieri, passati per le celle di quello che fino al 1923 è stato un piccolo carcere per reati comuni e politici. Mentre uno degli autori (Filippo Mori) ricostruisce in poche ma efficaci righe la storia di questa prigione, Lorenzo Carletti si chiede se ha senso conservare questo tipo di "testimonianze materiali", che secondo lui non "possono definirsi opere d'arte". Segue Francesca Polacci, che studia questi segni cercando di interpretarne il significato e la loro costruzione grafica. Oltre alla bella galleria fotografica di Stefano Del Ry, la ricerca più interessante di questo piccolo volume (tra parentesi assai economico) è la ricerca che riguarda i detenuti, vale a dire alcuni degli autori di questi graffiti. Se ne ritrovano i volti, fotografati dalla Polizia Politica, se ne ricostruiscono i profili biografici e secondo il curatore di questo libro è il primo vero passo per la conservazione di queste tracce.

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