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<p align="justify">In 8vo (mm 195x118); pp. 231, [1]. Titolo un po' sporco, con rinforzo al mergine interno. Aloni diffusi, che vanno intensificandosi nelle ultime 20 carte. Pergamena recente con tassello e titolo in oro al dorso.</p> <p align="justify"><span style="font-weight: bold;">RARA EDIZIONE</span> del <em>Du contrat social</em> nella traduzione di Celestino Massucco. Questa traduzione, apparsa contemporaneamente a quella di Niccol&ograve; Rota (Venezia, 1797), fu preceduta solamente da quella di Giovanni Menini uscita a Parigi nel 1796. Il Conratto sociale &egrave; il testo principale in cui Rousseau esprime la tesi fondamentale che un governo dipenda in modo imprescindibile dal mandato popolare. &laquo;Rousseau's most important political treatise was The Social Contract (1762), a political matrix and symbol of a wider shift in ideas about the nature of reality, the self, and politics in Western society (W. Gairdner, Jean-Jacques Rousseau and the Romantic Roots of Modern Democracy, in: ''Humanitas''�, vol. 12, 1999, p. 77). &laquo;Furthermore, The Social Contract also appears to concur with the argument in Political Economy that the proper politicization of passions is their salvation. While Rousseau offers many criticisms of citizens' private desires, he has none to offer of the general will, the expression of the citizens' public desires. The general will, he contends, is ''always right and always tends toward the public utility''�. The only problem is that the citizens do not always discern the public good, and ''only then does it appear to want what is bad''�. Elaborating on this argument a few pages later, Rousseau contrasts private desire with public desire: ''Private individuals see the good they reject; the public wants the good it does not see''�. In other words, whereas individuals may purposely hold on to desires for bad things, the public only desires such things out of ignorance.
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