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"Controvento" Il lettore, dal contatto intellettuale con le poesie di Federica Carella, rimane contaminato culturalmente e sentimentalmente e nel contempo è spinto a trovare una sua particolare chiave di lettura, secondo il suo originale punto di vista, ai pregevoli versi contenuti nella raccolta “Controvento”. D'altronde la poesia di Federica conferma quanto affermato da Enzsberger: “La lettura della poesia è un atto anarchico”. La poesia è una forma d’arte che riesce a trasmettere concetti e stati d’animo in maniera evocativa. La poesia di Federica si libera dagli schemi obbligati e diventa pura forma d’espressione. I concetti sono espressi con immagini particolari e il libro ha una chiara impronta autobiografica. I suoi versi si formano sulle dimensioni musicali del linguaggio: il ritmo, la fonetica e persino le pause. Ella da voce ed è in grado di cogliere le esigenze più profonde del suo animo mescolando sentimenti difficili da maneggiare. Il carattere distintivo della sua poetica è l’elemento introspettivo rivelatore, a volte, di tormenti ed emozioni. Nelle sue poesie colpiscono alcune espressioni metaforiche che ci inducono alla riflessione. Federica commuove evocando suggestioni e suscitando emozioni. Con i suoi versi fotografa momenti ed istanti di vita irripetibili come dei quadri metafisici. Traspare con evidenza che attraverso la poesia l’autrice ritrova una sensazione di leggerezza liberandosi di pensieri ed inquietudini che diventano arte. La sua poesia è un’irruzione dell’inquietudine che ricorda l’inquietudine dell’amore in Sant’Agostino. Controvento è un libro colto perché come diceva Gramsci nel 1916: “Cultura è presa di possesso della propria personalità” e controvento rappresenta proprio un percorso di maturazione culturale ed introspettiva che diventa poesia. Quirino Briganti
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