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Anno edizione: 2021
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Dante nella lettura di Mandel'stam
«In "Conversazione su Dante", Mandel'štam rimanda l’attenzione ai versi originali di Dante, li dipinge con una luce personale, in modo da consentire a chiunque di abbracciarli in tutta la loro magnificenza. E di frequente espone il proprio pensiero in immagini calzanti.» – Carlotta Pinto per Maremosso
Nel 1933 Osip Mandel'stam, poeta in disgrazia, «emigrato interno» in procinto di diventare carne da lager, «arde di Dante», e studia l'italiano servendosi della Divina Commedia. In Crimea durante la primavera scrive "Conversazione su Dante", ma quando tenta di pubblicarlo incontra una serie di rifiuti. Di certo il saggio non ha nulla a che vedere con il realismo socialista, né corrisponde al canone degli studi danteschi. Affrancando il «sommo poeta» italiano da secoli di retorica scolastica, Mandel'stam ragiona su ciò che presiede alla nascita della sua poesia: in primo luogo, la metamorfosi. Tutto, nella Commedia, è in movimento, e per il vero lettore, «esecutore creativo», leggere Dante significa rifiutarsi di restare incatenati a un presente che a sua volta è saldamente ancorato al passato: «Pronunciando la parola "sole" compiamo un lunghissimo viaggio al quale siamo talmente abituati che ormai viaggiamo dormendo. La poesia... ci sveglia di soprassalto a metà parola - parola che ci sembra molto più lunga di quanto credessimo -, e in quel momento ricordiamo che parlare è sempre essere in cammino». Unico poiché sembra comprendere tutti i linguaggi, quello di Dante evoca il mondo con irripetibile potenza, e la Conversazione di Mandel'stam, tripudio di luminose intuizioni, costrutti arditi e metafore inusitate (biologiche, musicali, meteorologiche, tessili), in una prosa continuamente attraversata da squarci di poesia, scorge e mette in luce i tratti più moderni, addirittura sperimentali, del suo poetare.
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Le osservazioni di Mandel'stam su Dante sono originalissime. Sapeva di esporsi a un rifiuto quando chiese a una delle riviste del tempo di pubblicare questo saggio, ma anche dopo il rifiuto, non cambiò nulla. Si comprende molto di Mandel'stam leggendo i suoi saggi e la sua prosa. Oggi è uno dei poeti più amati.
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