Corpo morto

Quello che mi frena dal dare il massimo dei voti a una storia altrimenti perfetta, è proprio il finale: senza svelare troppo agli altri lettori, la conclusione pare propro una giustificazione all'adulterio e un'incitazione all'omicidio, dipinti come se fossero una cosa naturale. Mi dispiace molto che Polillo abbia scelto di continuare la serie dei suoi gialli inserendo come protagonista il vicecommissario Zottìa anziché Francisci...

Non sono d'accordo con la lettrice precedente. Certo che "Corpo morto" non è un capolavoro del genere giallistico – secondo me non ha neanche l'ambizione di esserlo – ma la costruzione è solida, l'autore tiene saldamente in mano i fili della narrazione e la scrittura è assolutamente dignitosa. E' un giallo leggero da sorseggiare sotto l'ombrellone. Spero che l'autore si sia divertito a scriverlo come io mi sono rilassata a leggerlo.

Innanzitutto, un utile insegnamento all'editore Polillo, affinché non faccia ulteriori figuracce : le perizie calligrafiche su biglietti scritti in stampatello sono possibilissime e attendibili !!! Il suo non è né un romanzo, né un giallo, né una farsa... bensì una presa in giro (uso espressioni pudiche...) del lettore, che, incantato da eventuali magiche descrizioni della favolistica Positano e attratto dalla trama ben promettente sin dal titolo, si ritrova invece immerso in una narrazione improbabile, balbuziente, lunghina, noiosetta, con un finale da saltimbanchi !!!