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"Il socialismo di Craxi rivive nella lotta politica quotidiana e nella costruzione del futuro". Un libro sul socialismo dei padri e su quello di domani. Vittorio Craxi, detto Bobo, in una conversazione a tutto campo con Francesco Borgonovo, affronta temi e problemi del movimento socialista italiano ed europeo, della socialdemocrazia passata e di quella che verrà.
«La prima volta che ho incontrato Bobo Craxi per iniziare la conversazione che segue, l'ho raggiunto nel suo ufficio alla Camera dei Deputati. Una stanza non troppo grande, occupata per buona parte dalla scrivania che una volta apparteneva a suo padre. Appese al muro, foto di Bettino e della sua famiglia. La presenza del vecchio leader socialista era impalpabile, eppure evidente. Forse fa parte di quella che qualcuno ha definito la "maledizione" dei socialisti. Dovunque vadano, qualunque cosa facciano, non si può non citare Craxi e il craxismo. E così è stato anche per questa intervista. Che non ha la pretesa di rappresentare un periodo storico, né tanto meno di inquadrare lo stato di salute di un partito o dì un'idea, ma è venuta alla luce in un momento molto particolare della storia dei socialisti italiani».
Grande protagonista di queste pagine, la politica. La politica come realtà quasi fisica, palpabile, che pervade di sé tutto: il pubblico e il privato, le stagioni della vita, i rapporti familiari, le emozioni più intense e i drammi ancora vivi. I pensieri, le idee, le immagini di Bobo Craxi ruotano attorno a un'idea precisa: ricostruire il socialismo italiano, farne rivivere la storia e l'identità, unificarne i pezzi scomposti, traghettarlo a un futuro possibile. Un obiettivo, ancora prima che politico, umano. "Solo così - spiega - posso andare incontro a mio padre".
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