L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Per uno come me, uscito affaticato dalla lettura della "Crisi" di Husserl (per altro una delle opere non tanto difficili e che può valere anche come compendio panoramico di tutte le opere precedenti del filosofo), questo saggio di Bucci (insegnante di storia e filosofia nei licei) è un pregevole commento all'Opera omonima, per tanti motivi, ne elenco alcuni: la chiarezza espositiva e didattica senza semplificazioni; il rimando rigoroso ed esplicativo agli inserti (di difficile lettura) indicato nelle tre parti dell'Opera; il rimando rigoroso ed esplicativo alle altre opere di Husserl, rilevando affinità ma anche differenziazione, una su tutte la via cartesiana alla riduzione trascendentale espressa nelle Idee e quella invece più graduale nella Crisi a partire dal mondo della vita e dalla psicologia fenomenologica; una chiarificazione atta a distinguere la psicologia naturalistica da quella fenomenologica come propedeutica alla fenomenologia trascendentale; la rilettura della Crisi attraverso l'angolazione della storicità del trascendentale. Su quest'ultimo punto, Bucci mette in evidenza che Husserl presenta una vera e propria storicità costitutiva della coscienza filosofica nei suoi erramenti: da una parte l'obiettivismo matematico inaugurato dalla fisica d Galilei, dall'altra il trascendentalismo inaugurato da Cartesio. Il trascendentalismo è presente, seppure in modo inconsapevole e radicale, negli empiristi, Locke ma in particolare Hume. L'esito scettico dell'empirismo riproduce il trascendentalismo kantiano, che però è meno radicale di quello Cartesiano, perché parte dalla constatazione dell'esaustività delle scienze, quando si tratterebbe di interrogarle sul loro senso a partire dal terreno originario del mondo della vita. L'atteggiamento costruttivo-metafisico ma non egologico si ripercuote nell'Idealismo avendo come reazione l'oggettivismo positivista o l'irrazionalismo. L'uscita dalla crisi è solo la fenomenologia trascendentale: il testamento di Husserl. 8
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore