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Anno edizione: 1984
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Anno edizione: 1984
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Cristallo di rocca (1853) è la storia di due bambini sperduti fra i ghiacci in una tempesta di neve, alla vigilia di Natale. Avanzano «con la tenacia e il vigore che hanno i bambini e gli animali, perché non sanno ciò che li attende e quando le loro energie saranno esaurite». Ma un paesaggio sempre più estraneo e impenetrabile li avvolge, come una sterminata, candida prigione. Nella passeggiata avventurosa di questi due bambini fra il paese della nonna e quello dei genitori, Stifter ha fissato l’immagine stessa che governa tutta la sua arte: quella di una natura familiare e intima, che si spalanca poi, se appena deviamo dal sentiero battuto, in uno spazio inquietante, primordiale, dove la nostra presenza è quella di «puntini minuscoli» fra «blocchi immensi». Il mondo di Stifter è devoto ugualmente alla minuzia e alla grandiosità; alle orme nella neve, delle quali il calzolaio del paese dice: «Non sono di scarpe di mia lavorazione», e al tempo stesso ai ghiacci abbaglianti, alle caverne azzurrine che ci introducono a palazzi incantati e infidi. Questo racconto mirabile ricalca un antico modello di fiaba: quello delle storie di bambini perduti e scampati alla morte. Ma l’emozione che esso evoca sembra risalire ancora più indietro, a un’alba silenziosa precedente a ogni storia, allo sgomento ammaliato del bambino dinanzi alla «tenebra bianca» della natura.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A ben vedere il racconto di Stifter sembra una semplice favola dove trionfano l’ innocenza, l’accettazione e la fiducia della vita. Manca il male, , visto come estrinsecazione delle pulsioni umane più malvagie. Il male c’è e potrebbe anche causare un danno irreparabile e crudele, ma non è umano. Sono gli elementi della natura che si scatenano in un modo così smisurato proprio perché sono visti dagli occhi innocenti e semplici di un bambino, che alla fine sembrano quasi innaturali. Ma il racconto è perfetto, lo stile sobrio e pulito, lo scatenarsi del dramma è rappresentato con una oggettività epica inimitabile. Tutto è al suo posto in questo quadro di Stifter : i borghi, le chiese, la rocca, i boschi, gli abitanti, i bambini. E ci sono anche le stelle come in una notte di Natale che si rispetti!
A ben vedere il racconto di Stifter sembra una semplice favola dove trionfano l’ innocenza, l’accettazione e la fiducia della vita. Manca il male, , visto come estrinsecazione delle pulsioni umane più malvagie. Il male c’è e potrebbe anche causare un danno irreparabile e crudele, ma non è umano. Sono gli elementi della natura che si scatenano in un modo così smisurato proprio perché sono visti dagli occhi innocenti e semplici di un bambino, che alla fine sembrano quasi innaturali. Ma il racconto è perfetto, lo stile sobrio e pulito, lo scatenarsi del dramma è rappresentato con una oggettività epica inimitabile. Tutto è al suo posto in questo quadro di Stifter : i borghi, le chiese, la rocca, i boschi, gli abitanti, i bambini. E ci sono anche le stelle come in una notte di Natale che si rispetti!
Sospesa su incantate vette di favola, fra borghi di gente semplice e contata, questa e' davvero una novella perfetta. Le mani crudeli della natura piombano su due vite bambine e quasi non ammettono scampo contro quel dettato. Salira' allora pian piano quella poetica lentezza che costruira' da quei tragici momenti un sogno di morale riuscita, di bene e di aiuto totali, di comunione. Unica sovrana verita' in grado di rintuzzare le asperita' contrarie, la pazienza, il resistere in una grotta (forse magica) svelera' nel corso delle pagine il raggio della provvidenza. E forse occorre scendere fino alle radici della vera innocenza per declinare nel cuore tutti i suoni del verbo sperare. Orientarsi nel buio, fra due paesi pressoche' sommersi dalla neve, e' impresa impossibile; ma ci sono autori che sanno cavare miracoli anche da garbugli intricati, con tatto, misura, bellezza e enorme talento. Chi non conosce Stifter perde fra le possibilita' di lettura un vero straordinario privilegio, uno stile e una capacita' inventiva che valgono da soli una conquista, un viaggio nella vera lettaratura. E questo piccolo libro, denso nel suo canto di dentro, e' prova di commozione e finezza degna dei fasti dell'indimenticabile.
Recensioni
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