«Nel libro si ritrovano i temi fondamentali del pensiero irregolare e fertile del sempre ribelle Caffi: l'anarcosocialismo, L'idea dello stato come nemico dell'individuo e dell'umanesimo, la critica radicale dei partiti, il rigetto del mito della violenza rivoluzionaria, la prevalenza del sociale rispetto all'economico e il rifiuto di ogni manicheismo e schema precostituito» - Massimiliano Panarari, Il Venerdì di Repubblica
Tra i più acuti e affascinanti approdi del pensiero novecentesco, il discorso di Caffi restò sempre, pur nella diversità dei temi, improntato a una preoccupazione dominante: riscattare la vivacità dei fatti umani dagli schemi preconcetti di storiografi e ideologi, come da ogni sovrastruttura autoritaria. Gli scritti qui raccolti da Nicola Chiaromonte ripropongono la centralità di una figura il cui pensiero e la cui vita - come suggerisce il titolo - furono dedicati alla sistematica opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche. L'impegno socialista, la lotta politica: «Il cavaliere errante delle guerre e delle rivoluzioni» - secondo la citazione di Antonio Banfi - denuncia in queste pagine il male della guerra, promuovendo, dall'esterno di tutti i circuiti culturali e politici in voga, un pensiero libertario basato sulla nonviolenza.)
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