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Cronache dall'interno del vertice del PCI vol. 1-3: Con Togliatti e Longo-Con Berlinguer-La crisi del PCI e l'effetto domino - Luciano Barca - copertina
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Cronache dall'interno del vertice del PCI vol. 1-3: Con Togliatti e Longo-Con Berlinguer-La crisi del PCI e l'effetto domino
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Cronache dall'interno del vertice del PCI vol. 1-3: Con Togliatti e Longo-Con Berlinguer-La crisi del PCI e l'effetto domino - Luciano Barca - copertina
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Descrizione


Entrato nel 1946 a L'Unità per sostituire temporaneamente un redattore ferito, Luciano Barca vi è rimasto 11 anni. È tornato al giornalismo nel 1980 come direttore di Rinascita. La penna del cronista l'ha conservata tuttavia anche quando, eletto membro del Comitato centrale del PCI, è stato chiamato nel 1960 a far parte della Segreteria nazionale del PCI. Ha incontrato Mao Zedong, Thorez, Kruscev, Gorbaciov, la dirigenza vietnamita, Arafat, Menghistu, Assad. Con Craxi ha tentato invano di evitare l'effetto domino della crisi del PCI ed è stato dal 1968, fino al tragico rapimento dello statista DC, il tramite tra Berlinguer e Aldo Moro. Di tutto ciò narrano queste cronache lasciate come erano state appuntate.
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Dettagli

2005
1 luglio 2005
3 voll., XIII-1223 p., Brossura
9788849812572

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Lapo
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Come dice esplicitamente il titolo, si tratta di un diario che permette di seguire da dietro le quinte l’evoluzione del Partito Comunista Italiano in quasi mezzo secolo. Luciano Barca, per gli incarichi che ha ricoperto, è stato per decenni figura di rilievo di quella storia dal 1946 al 1997 (negli ultimi anni sarà triste e disincantato spettatore); in virtù dei suoi stretti rapporti politici con i tre segretari che si sono succeduti – Togliatti, Longo e Berlinguer – l’Autore ricostruisce, con l’aggiunta di dettagli sconosciuti, numerosi passaggi di politica interna ed estera, rivelandone i retroscena e le dinamiche negli organismi dirigenti. Dalle memorie di Barca il PCI appare un’organizzazione vivace e talvolta burrascosa nella quale si svolgevano dispute appassionate, lotte di correnti ideali e duri scontri, dovuti anche alle fortissime personalità dei protagonisti che animavano il dibattito interno, conflitti che però sostanzialmente rimanevano sul piano politico e non intaccavano le relazioni umane. Nell’ultimo volume, venato di mestizia, l’Autore ripercorre il periodo post Berlinguer, lo scioglimento del PCI, il frantumarsi di una comunità, l’emergere e l’affermarsi di personalismi, la sua emarginazione dagli organismi dirigenti, il deterioramento di rapporti umani, fino al suo schivo abbandono di una formazione in cui non si riconosceva più, un tragitto che Barca rievoca con amarezza e con la nostalgia per la lealtà e la coerenza di un tempo.

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Claudio Buzzi
Recensioni: 4/5

Opera di grande interesse, che approfondisce, a "bocce ferme", dopo anni, e quindi storicamente, dall'interno, la vita del Partito Comunista Italiano dal dopoguerra sino ben oltre la sua trasformazione in pds. Aneddoti, retroscena e curiosita' non mancano, su tutti i protagonisti del partito, in particolare su Berlinguer. La consiglio vivamente agli appassionati del genere.

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L'imponente mole dell'opera a un primo sguardo un po' eccessiva non deve trarre in inganno. Le oltre 1.200 pagine appaiono infatti assai scorrevoli e di gradevole lettura. Si tratta del racconto sotto forma di diario di mezzo secolo di militanza politica (1946-1996) di un importante dirigente del Pci. Durante questo periodo Barca è stato fra l'altro direttore a Torino dell'”Unità” direttore di “Rinascita” parlamentare e membro della segreteria e della direzione del partito. Nel corso dell'avvincente narrazione l'autore ci fornisce non solo una vera e propria miniera di aneddoti in gran parte inediti e di ritratti di personaggi incontrati nel corso di una lunga carriera ma anche una serie di lucidissime analisi politiche su periodi cruciali. Tutto ciò fa dell'opera uno dei migliori esempi della vasta memorialistica comunista e uno strumento molto importante per chi voglia accostarsi alla storiografia sul Pci in epoca repubblicana. Una menzione particolare meritano i profili dei tre segretari di partito con i quali Barca ha collaborato strettamente: Togliatti che lo volle con sé in segreteria Longo e Berlinguer tutti descritti anche in contesti non esclusivamente politici. Molto interessanti appaiono inoltre i racconti degli incontri con Moro su incarico di Berlinguer e anni dopo con un inedito e sorprendente Craxi preoccupato dal fatto che la grave crisi in atto all'interno del Pci in seguito alla caduta del muro di Berlino possa avere gravi ripercussioni sull'intero sistema politico italiano. Particolarmente intensa la parte relativa alla svolta occhettiana che Barca contrasta con forza non accettando il fatto che il partito risolva le pur gravi contraddizioni interne decretando la propria morte. Ciò non gli impedirà comunque di aderire al neonato Pds che per altro abbandonerà nel 1996 in polemica con la direzione dalemiana.


Claudio Rabaglino

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Conosci l'autore

Luciano Barca

1920, Roma

Luciano Barca è stato un giornalista, scrittore, partigiano e politico italiano.Partecipa alla II guerra mondiale come ufficiale della Regia Marina; nel 1944 si avvicina al Partito Comunista Italiano, partecipando alla Resistenza. Alla conclusione della guerra parte per Torino e aderisce al movimento della Sinistra Cristiana, del quale assume la rappresentanza nel CLN del Piemonte. Nel novembre del 1945, a Roma, sostiene la mozione che porterà alla confluenza del movimento all'interno del PCI, a cui si iscrive nello stesso anno.

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