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Recensioni Cronache di una casa chiusa

Cronache di una casa chiusa di Rossella Menegato
Recensioni: 5/5
«Mai dimenticare da dove si viene...» È il tempo della Seconda guerra mondiale, del Fascismo, di una Italia arcaica, contadina, povera ed è un mondo a parte, quello di Amélie, Rosa, La Rossa, Maria, Bimba, Nerina, Giulia, Sophie e di tutte le altre ragazze… Un mondo di bisbigli, grida, sorrisi, lacrime, amore, odio, tenerezza e soprusi. Corpi generosi avvolti in sottili vestagliette, l'aroma delicato di violetta o il fresco profumo di agrumi che si mescolano all'odore balsamico della menta piperita e del pino mugo. Storie di un'umanità senza identità chiusa fra quattro mura. Infanzie violate, fame e disperazione, la guerra come sfondo e un'unica possibilità… rinunciare a sé stesse. Cronache di una casa chiusa racconta di un mondo ordinato dove le vite si intrecciano l'un l'altra, dove i ricordi si fanno memoria, dove presente, passato e futuro vengono annientati e condensati in un unico desiderio… sopravvivere. Il mondo delle Case di Tolleranza, paese dei balocchi per gli uomini e luogo d'infamia e di dolore per le donne. «Mai dimenticare da dove si viene. Siamo il frutto delle nostre esperienze. Belle e brutte. Noi siamo il nostro passato. Dimenticarlo vuol dire cancellare la memoria di chi si è, diventando così deboli e corruttibili».)
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