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Recensioni La cultura birraria nelle antiche civiltà. Pensieri, abitudini alcoliche e dinamiche sociali dai Sumeri alla caduta dell'impero Romano

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Lo sapevate che la birra era molto importante nell’antica Mesopotamia, tanto da essere l’unico alimento regolato dal codice di Hammurabi, e che poteva essere servita solamente dalle donne? E che nell’83 d.C. il comandante Gneo Giulio Agricola portò con sé due birrai dalla Britannia e aprì a Roma una taverna che ebbe grande successo, tanto da dare vita a una sorta di antico franchising con l’apertura di taverne simili in varie città della Penisola? In qualsiasi angolo del mondo una birreria è probabilmente il luogo in cui più facilmente può capitarvi di fare nuove conoscenze iniziando a conversare con perfetti sconosciuti. Perché lo spumoso nettare di malto e luppolo esibisce un potere socializzante che nessun'altra bevanda pare possa eguagliare? La risposta non risiede certo nella sola presenza, peraltro estremamente modica, di alcol, ma deve necessariamente coinvolgere aspetti più profondi e istanze vitali che accompagnano donne e uomini fin dagli albori della civiltà. Questo libro, per la prima volta, prova a mettere a confronto storie, pensieri e abitudini alcoliche dei popoli antichi alla ricerca di una traccia da seguire. )
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