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In America la gerarchia sociale non viene solo evidenziata ma enfatizzata dallo spazio dell'ufficio. Il presidente solitamente possiede la stanza più grande, più bella, più luminosa, spesso situata negli ultimi piani di un grattacielo, e in posizione d'angolo. Non è detto che questo avvenga in un ufficio italiano dove è possibile trovare i capi mimetizzati tra le scrivanie dei dipendenti. In Italia il potere non è 'visibile'. In un ufficio italiano può essere difficile capire chi comanda veramente. Già da questo è possibile rendersi conto della diversità esistente tra le due culture. Diversità di cui (sorprendentemente) sembra difficile rendersi conto. In Italia, infatti, è in atto una sorta di identificazione culturale nei confronti della società americana. Tale fenomeno si manifesta anche mediante la progettazione di spazi che tendono a ricreare ambienti americani. Anziché costruire Venezia a Dianeyworld è ora Disneyworld a venire costruita a Venezia. Nel senso che nei ristoranti, nei supermarkets, e soprattutto negli uffici vengono ricreati ambienti fondati su caratteristiche e aspettative che appartengono alla cultura americana. Ma progettare in Italia ambienti che ripropongono acriticamente e pedissequamente modelli americani significa imbrigliare le persone in schemi e costringerle a comportarsi in modo artificiale il punto è che la cultura, e in particolare quella italiana, è conosciuta solo a livello intuitivo o preconscio. Non esiste una scuola etnografica delle nostre caratteristiche culturali sappiamo pochissimo. Il rischio è quello di perderle senza nemmeno rendercene conto. Il libro vuole attirare l'attenzione su questo fenomeno.
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