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Un film che non rivedrei, se non a distanza di una decina di anni perchè...questo è il tempo che serve per metabolizzarlo, almeno per me. Insieme a "La passione" di Gibson, uno di film piùintensi che io abbia mai visto, che sa toccare insieme gli aspetti migliori e peggiori dell' uomo. Un film che conferma Ozpetek uno dei più grandi registi dei nostri tempi. Uno dei pochi capaci di osare. Regista per e con passione, capace di fotografare con lucidità la nostra realtà e i suoi aspetti meno scontati, trovando seppur a fatica, una speranza.
Moralismo un tanto al chilo. Gli attori non credono in quello che fanno e dicono. Solo un passo separa il sublime dal ridicolo. Mi vado convincendo che Ozpetek abbia sbagliato professione.
Come tutti i film che trattano temi scottanti sul sociale sui problemi esistenziali ed altro, "Cuore Sacro" divide nettamente la critica: o viene giudicato un film toccante e bellissimo, oppure una vera porcheria. Per quanto mi riguarda penso che il film è girato splendidamente, la colonna sonora è a dir poco magnifica e quasi sempre azzeccata e la fotografia è superba; relativamente al contenuto mi sembra che alla base vi è la ricerca di un senso al di là di questa vita da parte del regista che penso sia lontano attualmente dal mondo "sacro". Questa è la cosa che da credente qual sono, mi colpisce di più; per quanto riguarda la trama in senso stretto, mi sembra però che ci sia un difetto di fondo; infatti nel film si parla della "teoria del vascello", ovvero si pargona la religione ad un vascello che porta a Dio, ma spesso ci si innamora del vascello e si perde la meta. A mio parere il dramma della società di oggi non è questo; il vero problema infatti non è l'innamoramento del vascello, ma bensì lo smarrimento di esso o il suo consapevole abbandono.L'uomo di oggi, infatti come meta non si propone di raggiungere Dio, ma il potere, il lusso, il danaro ed altro e questo lo porta a fregarsene altamente dei bisogni del prossimo. Solo per questa pecca, che però credo sia dovuta alla formazione di Ferzan Ozpetek, il mio voto non è il massimo.
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