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Da Moro a Berlinguer. Il Pdup dal 1978 al 1984 - Valerio Calzolaio,Carlo Latini - copertina
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Da Moro a Berlinguer. Il Pdup dal 1978 al 1984 - Valerio Calzolaio,Carlo Latini - copertina
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Descrizione


Il sequestro del presidente della Dc Aldo Moro durò cinquantacinque giorni; il 9 maggio 1978 fu ucciso dalle Brigate rosse, lasciando il principale partito italiano senza l'unico dirigente che aveva una strategia nella fase dell'unità nazionale. L'agonia di Enrico Berlinguer avvenne durante la campagna per le elezioni europee, durò quattro giorni, dal 7 all'11 giugno 1984, privando il principale partito comunista dell'Occidente del segretario che lo stava portando alla percentuale più alta mai raggiunta, con la nuova strategia dell'alternativa democratica. In quegli anni fu parte della vita politica italiana ed europea un piccolo partito della sinistra, il Partito di unità proletaria per il comunismo che, fondato nel 1974, confluì poi nel Pci alla fine del 1984. Ne era segretario Lucio Magri. La prima parte del volume ripercorre le origini del partito negli anni sessanta e settanta, il Sessantotto e il gruppo del Manifesto, la strategia della tensione e il terrorismo rosso. La seconda parte prende in esame la vita politica e il contributo del Pdup dal 1978 al 1983, il pacifismo, gli albori dell'ecologismo contro il nucleare, l'affermazione dei diritti civili, la vertenza Fiat e il terremoto dell'Irpinia, lo scontro sull'aborto e la lotta contro i missili. La terza parte si concentra sul 1984, su quanto avvenne trent'anni fa a partire dallo scontro sulla scala mobile e dall'improvvisa scomparsa di Berlinguer, fino alla confluenza. Prefazione di Luciana Castellina.
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Dettagli

2014
31 luglio 2014
444 p., Brossura
9788823018860

Voce della critica

  Nella vasta biblioteca dedicata alla tumultuosa vita politica italiana dell'ultimo mezzo secolo si affollano testi d'ogni genere, ma poco spazio è dedicato alla storia del Pdup, un partito piccolo di dimensioni ma ricchissimo di idee, di cervelli, di iniziative. Lontano dalla rigidità del Pci e dalla melmosità della Dc, il Pdup era uno spazio di libero pensiero grazie al quale si fiutavano e si dibattevano già allora i grandi temi della modernità: globalizzazione, pacifismo, diritti civili, ecologia, austerità, società dell'informazione e perfino l'alimentazione (Carlo Petrini era membro del partito). Ora questa lacuna bibliografica viene colmata da Valerio Calzolaio e Carlo Latini, due militanti di spicco in quell'avventura, capaci di reprimere ogni tentazione apologetica. Con rigore storiografico hanno scavato negli archivi, consultato attivisti e studiosi, riordinato eventi, nomi e testimonianze che rischiavano di cadere nell'oblio. Anzi, nell'oblio tutto era già sprofondato, secondo Luciana Castellina che introduce il libro parlando di una "rimozione non innocente del passato, un'operazione voluta per cancellare non solo un pezzo di storia ma l'idea stessa della storia... Il risultato è che finisce per esser cancellato anche il futuro, di cui non si riesce più a cogliere le possibilità". Forse l'accusa suona eccessiva dopo che Renzi si è definito al Parlamento europeo "generazione Telemaco" (ossia erede responsabile, non conflittuale col padre). E tuttavia, nel recente passato i tentativi di rimozione ci sono stati, dapprima da parte della sinistra incarnata da Craxi. Poi in quella che i francesi chiamano la trahison des clercs (il tradimento dei chierici): nel nostro caso i militanti di una sinistra ammaliata dall'alta finanza, dalla deregulation, dall'ottundimento dell'etica pubblica fino ad applaudire l'avvento di Berlusconi e del suo anestetico televisivo. Perciò è bene leggere questo libro: un'opera densa di fatti, cifre, nomi documentati come raramente avviene nella storiografia italiana. Chi poi non avesse tempo di leggere tutte le quattrocento pagine, scorra almeno l'ultimo capitolo: "Il Pdup fu sempre un partito provvisorio. La provvisorietà nasceva dalla consapevolezza di voler contribuire a un rimescolamento della sinistra italiana". E per finire: "La storia può essere un aiuto importante per capire l'attualità, per evitare la replica di errori già fatti e per cogliere potenzialità che in passato non sono state comprese".   Giuseppe Cassini  

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