In che modo il femminismo incontra la difesa dell'ambiente? Che legame c'è tra l'empowerment femminile e i movimenti di giustizia ambientale? I punti di contatto sono più di quanti immaginiamo, soprattutto quando la lotta per il diritto a un pianeta sano si combatte sullo stesso ring di quella per la tutela dei diritti umani e civili. È il cuore del pensiero ecofemminista, movimento che riconosce un parallelismo fra l'oppressione delle donne e lo sfruttamento della natura, fenomeni entrambi figli di una logica patriarcale e capitalistica difficile da estirpare. Questo libro esplora le idee e le teorie dell'ecofemminismo a partire dalle storie di chi ha lasciato il segno nel campo della ricerca e dell'attivismo. Dalla parte di Gaia parla di ecologhe ed ecologiste, offrendo un racconto del ruolo che le donne hanno avuto – o non hanno potuto avere – nella gestione e nella salvaguardia delle risorse naturali. Ed è, di conseguenza, anche una riflessione sul rapporto diseguale fra uomo e donna, e sul modo sensibilmente diverso con cui il genere femminile ha scelto di approcciarsi alla natura nel corso del tempo. Dall'antica predilezione per la botanica – la cui affinata conoscenza portò molte donne all'accusa di stregoneria –, anziché per la caccia, fino alla particolare attitudine verso agricoltura e allevamento, talento atavico femminile associato alla capacità di generare e programmare un futuro a lungo termine, secondo i tempi della coltura. Lontano dai rapporti di dominio e di consumo portati avanti da una classe dominante maschile. Nel suo libro, Silvana Galassi parla di ecofemminismo, riunendo con passione una galleria di ritratti di scienziate e politiche, ricercatrici e attiviste che si sono battute per l'ambiente e per far riconoscere le proprie idee e i propri contributi scientifici. Un tributo a chi, dopo secoli di silenzio, è riuscita a farsi sentire e a ridurre quel divario di genere che ancora persiste nel mondo politico e accademico. E, soprattutto, un invito alle nuove generazioni a proseguire su questa strada. Introduzione di Claudia Sorlini.
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