Questa raccolta di studi e riflessioni storiche è intitolata Dalla preistoria del socialismo alla lotta per la libertà perché è articolata sostanzialmente su due tematiche.
La prima concerne i precursori seicenteschi e settecenteschi del socialismo, le prime comparse dei termini "socialisti" e "socialismo", le origini di quel movimento per la creazione di organizzazioni internazionali a fini di pace, che così spesso intrecciano le loro vicende con quelle del socialismo.
La seconda rievoca una serie di grandi protagonisti italiani delle lotte per la libertà, l'emancipazione del lavoro, la democrazia. Si parte da Garibaldi e la parte da lui avuta nell'alba del socialismo italiano e si viene poi alla rievocazione di protagonisti magnanimi delle lotte contro la barbarie del fascismo: Amendola, Gobetti, Rosselli, Salvemini, Chabod e si chiude infine col ricordo di un epigono di più giovane generazione, Carlo Francovich.
La tesi implicita che informa di sé il volume e gli conferisce una unità ideale, malgrado la varietà dei temi trattati, è trasparente. Le istanze di giustizia sociale, di emancipazione politica ed economica, di umana fratellanza che nel secolo XIX ebbero l'appellativo di "socialismo" pervasero del loro colore l'intera storia moderna dell'Occidente. Dunque non furono un momento limitato del nostro passato, destinato magari al superamento. Sono componenti esistenziali del cammino della civiltà moderna nella storia. Analogamente i valori ideali e l'alto livello etico delle lotte per la libertà, la giustizia e in definitiva la civiltà contro la barbarie novella della tirannide fascista costituiscono un patrimonio spirituale degli italiani ed un momento luminoso del loro cammino di civiltà. Nessun revisionismo potrà mettere sullo stesso piano questi valori con le realtà brutali del manganello e del soffocamento di ogni libertà, a meno di non fare scempio della verità storica.
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