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L'opera si compone di sette capitoli nei quali viene fornito in prima istanza un excursus sulla nascita del diritto ad una ragionevole durata del processo e all'indennizzo per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, con una approfondita analisi dei canoni interpretativi nati in seno alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Successivamente, viene analizzata nel dettaglio la struttura della legge 89/2001 (c.d. legge Pinto), che ha esplicitamente introdotto in Italia un rimedio giudiziario interno per ottenere la riparazione dei danni, derivanti dalla durata irragionevole di un procedimento giudiziario.
Vengono da ultimo evidenziati gli aspetti pratici dell'azione giudiziaria (competenza, forma della domanda, impugnazione) ed i criteri elaborati in seno alla giurisprudenza italiana per il riconoscimento del diritto e la esatta quantificazione del danno.
In particolare, le sentenze della giurisprudenza italiana ed europea vengono riportate in maniera ragionata, illustrando la loro evoluzione negli anni fino alle recenti sentenze del dicembre 2005, segnalando i contrasti giurisprudenziali ed il loro eventuale componimento.
In appendice, vengono riportate le sentenze più significative della Corte Europea, e la quasi totalità delle pronuncie della Suprema Corte sull'argomento, dal 2001 ad oggi, oltre ad una numerosa selezione delle sentenze del giudice di merito.
Infine, sempre in appendice, viene allegato uno schema per la facile individuazione della competenza territoriale e, oltre al testo vigente della legge 89/2001, viene riportata anche l'intera Convenzione dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali, come recentemente modificata dagli emendamenti di cui al protocollo n. 1, firmato a Strasburgo in data 11 maggio1994, e con gli emendamenti di cui al Protocollo 14 firmato a Strasburgo il 13 maggio 2004. ratificato in Italia con L. 15 dicembre 2005, n. 280.
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