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Recensioni Dei luoghi e della loro assenza versi dispersi (anni incerti)

Recensioni: 5/5
"Dei luoghi o della loro assenza" è una silloge sul viaggio dell'anima attraverso i luoghi dell'esistenza e dell'interiorità, e per certi versi della storia. Luoghi di vita vissuta, come gli spazi del quotidiano (l'appartamento, il lavoro, i mezzi di trasporto...), la suggestione di una meta di viaggio, oppure il desiderio (la nostalgia?) di casa, qualunque cosa essa significhi. Luoghi interiori, quali la memoria e il sogno, in cui l'io prova a rielaborare il passato, ovvero a immaginare il domani. E luoghi della storia in cui l'io si trova, per lo più accidentalmente, ad affacciarsi, che siano le lunghe, incomprensibili, crisi economiche, oppure la globalizzazione e le sue contraddizioni. Quasi in un moto ondivago, l'anima si scopre talvolta in armonia, talaltra in conflitto, con i luoghi che segnano il suo cammino, come pure con la loro assenza. Sempre affiorano, tuttavia, il bisogno di connettersi con lo spazio intorno e l'urgenza di riconciliarsi.)
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