Le età della vita potrebbero essere distinte in evolutiva, adulta e senile, ognuna delle quali ha caratteristiche fisiologiche proprie ben precisabili: di fatto le concezioni e le percezioni che si hanno nei confronti del giovane e dell'anziano sono paragoni con lo stato adulto per cui i soggetti in età evolutiva "non hanno o non sono ancora" e i soggetti della terza età "non hanno o non sono più". Nulla di più incongruo o più non esatto in quanto esistono condizioni strutturali e funzionali sia positive sia negative che devono essere tenute presenti. Questo è particolarmente valido nell'anziano di cui bisogna conoscere a fondo gli aspetti gerontologici. È infatti su questa base che si innescano gli aspetti geriatrici e nella fattispecie le condizioni di demenzialità. La demenza invero è una perdita di abilità precedentemente possedute (che concernono principalmente gli aspetti cognitivo-decisionali, ma anche di coscienza, attenzione, memoria e più globalmente la prestazionalità generale e i comportamenti) e pertanto può verificarsi in qualsiasi periodo della vita (con la sola eccezione della primissima infanzia). I numeri però ci dicono che le demenze aumentano considerevolmente e progressivamente a partire dalla tarda età adulta. Questa premessa appare necessaria per meglio inquadrare la professionalità logopedica nella gestione dei soggetti dementi. L'autrice di questo volume ha avuto una formazione rigorosa a 360 gradi in tutti i settori della logopedia di cui ha assunto in extenso il corpus dottrinale e soprattutto la filosofia olistica, trasversale e transdisciplinare della scuola di Torino. Le sue esperienze scientifiche, didattiche e professionali ne fanno quindi la persona più adatta per stendere un percorso logopedico per dementi. (Dalla presentazione di O. Schindler)
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