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Molto diverso dagli altri con protagonista Claudio Marceddu, e ho letto tutto d'un fiato anche questo. Leggere le pagine di questo libro è riandare con la memoria agli anni de "La fantasia al potere", quando tutto era possibile e la realtà ci permetteva di fare ancora dei sogni, della spinta sessuale frenata, almeno alll'inizio, da sciocchi condizionamenti, dell'onnipotenza che uno pensa di avere solo perchè ha vent'anni. M'è piaciuta la coralità di questo romanzo, ogni personaggio è assolutamente legato ad un altro e ad un altro ancora, il paese si muove all'unisono, ma emergono comunque alcune figure ben tratteggiate, come quella bellissima di tiu Bulliccu Chessa, ufficiale dell'anagrafe che annotava, accanto alla data di nascita, quella di morte, la causa, il giorno del funerale e quante persone vi avevano partecipato, il prete Don Fiorenzo che parla attraverso proverbi e modi di dire, o Maria Vittoria Zuddas, definita "crocevia di passioni". Claudio Marceddu è all'inizio della sua carriera, non ha ancora quella sicurezza che lo contraddistinguerà nelle altre indagini, è una bella figura sensibile, ma con la giusta ambizione, manifestata quandoalla parola "dottore" si volta per vedere le alucce da farfalla che spuntano. Bravo, e speriamo di rileggerci presto!
Ieri sera ho finito di leggere questo bel libro, ho impiegato, per scelta, quasi una settimana. Sono un lettore accanito di gialli, noir e thriller, ormai leggo un romanzo in un paio di giorni, ma per questo bel libro mi sono reso conto sin dall'inizio che dovevo andarci piano, lo dovevo assaporare centellinandolo come un bicchiere di buon vino d'annata. Devo dire che non me ne sono pentito, non c'è pagina dove non ci sia qualcosa da sottolineare. L'autore lavora un pò come acquerellista e un pò come vignettista, nella descrizione, molto intensa, ma nello stesso tempo piacevolmente leggera, dei paesaggi usa l'acquerello, nella descrizione dei personaggi invece riesce benissimo a rappresentarli con pochi tratti (vedi la parte bellissima del nonno di Marceddu). La trama è molto intrigante con un ottimo finale a sorpresa che penso lasci un pò tutti di stucco. E' un libro molto particolare che consiglio vivamente a chi apprezza un tipo di scrittura moderna, ma, allo stesso tempo, legata saldamente alla tradizione sarda. Complimenti all'autore, so già che questo sarà uno dei pochissimi libri che ogni tanto riprenderò in mano, anche perchè contiene lezioni di vita che lui butta giù con molta noncuranza e questo mi pare un valore aggiunto non trascurabile in un'opera che è già molto bella di per sè.
Il libro è bello, scritto bene, intrigante ma.... ma dov'è finito il mio Marceddu? Quello sempre arrabbiato, incasintao, pasticcione? Abbiamo un Marceddu silenzioso, solo in alcuni tratti con il maresciallo sembra lasciarsi andare. Insomma, perdonato per questo salto "intimista" mi aspetto un nuovo episodio dove il nostro magistrato ritorni ad essere quello che è sempre stato. Meriterebbe 5, ma visto il Marceddu troppo "giuggiolone" e senza le canzoni "comuniste" solo un 3! Alla prossima.
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