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Simone Nasso, dopo il suo primo romanzo d’esordio “Non dirmi che è solo un gioco” edito sempre dalla Casa Editrice Effetto, ritorna al pubblico di lettori con questo romanzo di narrativa psicologica. “IL DESTINO NON FA SPOILER” racconta la vita, nel bene e nel male. Racconta di tutti noi. Un’opera che si apprezza per il suo tratto ermetico iniziale. Una sorte di enigma accompagna la lettura che seppur breve in questo modo ti rapisce e ammalia. Non racconto la trama, non aggiungo dettagli alla sinossi... sarebbe un peccato. È proprio il protagonista che si fa conoscere da chi vuole scoprirlo. Stefano, a tratti sfrontato ma apprezzabilmente diretto. Lui che soffre di depressione e crede che nulla più valga la pena d’essere visto e vissuto. Lui che ferito nell’animo almeno non si riduce ad essere lagnoso e pesante. Lui che non si vede ma che soprattutto non è visto. “Abbassai lo sguardo e fissai una piastrella vicina al mio piede: aveva tantissime crepe. Era distrutta: un po’ come me. Ma la gente continuava a passarci sopra, non rendendosi conto che stava contribuendo a farla in mille pezzi.” Sul binario 13 la sua vita verrà soppesata e il bivio sarà inevitabile. Tutte le vite scorrono su quel binario e siamo noi che dobbiamo evitarne il deragliamento. Bianco o nero? A che pro... e perché non a colori?!? Combattiamo il pregiudizio partendo da noi stessi. Sarebbe riduttivo definirla narrativa sulla depressione perché in questo lungo racconto non viene sviscerata la sofferenza, vengono messi in luce gli aspetti per centrarsi sul vivere ricordandoci che rincorriamo un destino che appunto non regala alcuno #spoiler. È proprio questo il punto a favore del testo, tale da non rendere la lettura scontata nella quale facilmente si potrebbe cadere nel drammatico o comunque in una vicenda per certi versi prevedibile. The End! E mi raccomando niente #spoiler , vivete l’attimo!
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