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La diagnosi educativa. La questione della conoscenza del soggetto nelle pratiche pedagogiche - copertina
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La diagnosi educativa. La questione della conoscenza del soggetto nelle pratiche pedagogiche
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La diagnosi educativa. La questione della conoscenza del soggetto nelle pratiche pedagogiche - copertina

Descrizione


Ogni intervento o progetto educativo presuppone una conoscenza. Mutuando il termine dall'ambito sanitario, per indicare queste pratiche e questi esiti di conoscenza, si usa, più o meno consapevolmente, la parola diagnosi. Ma si può parlare di diagnosi educativa? Quale influenza, quali significati, quali connotazioni, quali specificità essa presenta? Chi effettua una diagnosi nell'ambito di contesti o pratiche educative, cosa fa, cosa pensa, quali effetti produce? In che modo il "trattamento" educativo è influenzato dalla diagnosi? Quanto la conoscenza approfondita dell'altro mette in gioco la conoscenza di sé?
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Dettagli

2005
192 p.
9788846467881
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Indice

Indice:


Cristina Palmieri, Giorgio Prada, Introduzione
(L’ipotesi di ricerca; Senso e articolazione del percorso)
Cristina Palmieri, Diagnosi educativa e pratiche di conoscenza. Riflessioni dell’osservatorio “handicap”
(«Immaginiamo che…», o della questione dell’esperienza della conoscenza e della diagnosi in ambito educativo; Un osservatorio particolare: la pedagogia dell’handicap e l’esperienza dei servizi; La diagnosi educativa come «diagnosi funzionale»; Procedure diagnostiche e conoscenza agita: le pratiche di conoscenza nei servizi; Le prospettive di lavoro e di ricerca, da un punto di vista pedagogico)
Giorgio Prada, Metodologicamente parlando, diagnosi ed educazione…
(Acquisire metodo educativo, tornare alla téchne; Agire progettualmente; Curare per guarire o prendersi cura?; La diagnosi e conoscenza; Progettare ancora a partire dai bisogni?; Gusci vuoti e riciclo inconsapevole dei vuoti a perdere…; Come «precisione» e «profondità»; Con accanimento conoscitivo; Rivedere le pretese diagnostiche…)
Paola Marcialis, La documentazione della pratica educativa o dell’esercizio del silenzio in pedagogia
(Esercizio di silenzio; Dalla documentazione; Sulla scena della pratica della documentazione: il coup de théâtre; L’attenzione ai particolari, una indicazione per una pratica di riflessione educativa; Dalla diagnosi all’anamnesi, e di qui a Mnemosine: la fatica di riconoscere (e ricordare) il deus ex machina dell’atto educativo; Un esempio)
Paola Marcialis, Giorgio Prada, Oltre gli sguardi. Un seminario di ricerca, un’ordinaria esperienza di formazione
(L’utilizzo di un piccolo tragitto nella Clinica della formazione entro la didattica universitaria; Incrociare gli occhi, incrociare gli sguardi; La linea di fuga)
Lucia Zannini, La diagnosi in medicina: identificazione e spiegazione della malattia o ricerca del suo significato?
(Sulla diagnosi, ovvero su “il possibile (necessario?) incontro tra pedagogia e medicina”; Dalla storia di malattia alla diagnosi medica: il ragionamento clinico; Alla ricerca del significato della malattia; Il piano terapeutico come co-costruzione di una “storia del futuro”; L’ineludibile intreccio tra conoscere biomedico e relazionale-educativo nella diagnosi e nella terapia medica)
Pierangelo Barone, Minorità e “soggetto irregolare”: alla radice della diagnosi nei contesti educativi
((Dal “male minore” alla minorità; Soggettività e irregolarità: la “cattiveria” e l’indocilità divengono sintomo dell’anomalia; L’asse del volontariato e dell’involontariato rappresenta la linea di delimitazione tra normalità e patologia; L’infantilismo come principio analitico delle condotte anomale: medicalizzazione e psichiatrizzazione della minorità; Per concludere)
Anna Rezzara, Tra diagnosi in educazione e diagnosi pedagogica
(Le diagnosi in educazione; La diagnosi pedagogica)
Cristina Palmieri, Giorgio Prada, Postilla

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