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Diavolo di un Keynes. Una vita di John Maynard Keynes - Alain Minc - copertina
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Diavolo di un Keynes. Una vita di John Maynard Keynes

Descrizione


Alain Minc si lascia sedurre dal carisma del cosiddetto "Einstein dell'economia", mentre cerca di decodificare l'enigma e capire, tra tutte le sue molte vite, quale fosse quella vera.

«Il maestro in economia deve essere un matematico. Uno storico. Un uomo di Stato. Un filosofo di un certo livello. Deve comprendere i simboli ed esprimersi con le parole. Deve osservare il particolare in termini generali e toccare l'astratto e il concreto con il medesimo slancio del pensiero. Deve studiare il presente alla luce del passato e a uso del futuro.»

John Maynard Keynes prestava una particolare attenzione alle mani dei suoi interlocutori: nei tic nervosi e nel gesticolare più o meno sorvegliato scovava vulnerabilità e ambizioni, indizi sui loro comportamenti durante i negoziati e sulle future decisioni politico-economiche. In quelle di Woodrow Wilson, che «tradivano una mancanza di sensibilità», presagì forse le catastrofiche conseguenze economiche dei suoi "quattordici punti" presentati a Versailles nel 1919, forieri di un vento di vendetta sulla Germania che si sarebbe presto ritorto contro l'Europa e il mondo intero; e la diffidenza verso Franklin D. Roosevelt, dalle mani «molto forti, ma del tutto prive di intelligenza o finezza», gli avrà fornito magari l'impulso per lavorare a un trattato che sorreggesse e instradasse la politica del New Deal: avrebbe visto la luce nel 1936 e sarebbe diventata rapidamente la sua opera più celebre e celebrata, la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta. Basta questo dettaglio a restituire l'immagine di un economista insolito, che poco assomiglia alla vulgata delle sue teorie. Perché se il keynesismo si è velocemente imposto come un'idea di economia utile a correggere, con oculate dosi di statalismo, il laissez-faire liberista, creando così un'alternativa capitalista "di sinistra" al marxismo, la vita personale e la carriera di Keynes non sembrano in nulla ricordare questa oculatezza e questo quieto pragmatismo: dandy omosessuale prima e poi marito di una delle ballerine più corteggiate al mondo, intellettuale del circolo di Bloomsbury prestato alla politica ma anche politico prestato al giro degli intellettuali, germanofilo atlantista, speculatore di Borsa che diffida dei mercati, esteta con un debole per l'austerità del contabile, grande borghese elitista che diventa l'idolo delle sinistre, uomo d'azione e da retrovia, bricoleur di talento e vero genio... Nel tracciare questa biografia, Alain Minc si lascia sedurre dal carisma del cosiddetto "Einstein dell'economia", mentre cerca di decodificare l'enigma e capire, tra tutte le sue molte vite, quale fosse quella vera. Forse alla fine una soluzione non c'è, e non resta che arrendersi al fascino dell'insoluto: "Diavolo di un Keynes", ci ha ammaliato un'altra volta. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2020.
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Dettagli

2019
1 ottobre 2019
244 p., Brossura
9788851174286

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alberto pierobon
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Keynes, possedeva moltissimo talento, sognava di essere come scrive di Freud «uno dei geni più disturbanti e innovatori del nostro tempo, in altre parole una specie di diavolo». SUe caratteristiche: immaginazione-intuizione, potere, generosità e cultura che gli fanno scoprire alcune chiavi decisive. Bloombsury e Cambridge erano i circoli che frequenta e ove si confronta, in un mélange di superiorità e altruismo, un culto travolgente per l’elitismo, una grande libertà di stile intellettuale, un senso innato dell’azione, un’autorità carismatica. Tra i negoziatori alla Conferenza di Parigi rimprovera i vincitori di avere «ceduto alla schiuma della storia» ossia alle frontiere e annessioni a spese dell’economia e della società, nella stupidità del Trattato di Versailles preconizzando così il trascinamento al dramma europeo. Il Trattato sulla probabilità del 1932: doppio patrocinio di Moore e Russel. Salvare il capitalismo da sé stesso, nell’intervento pubblico ragionevole al fine di evitare il socialismo. Le 3 intuizioni della sua Teoria generale: 1. quando il reddito cresce, lo scarto col consumo aumenta; 2. il tasso di interesse manifesta la preferenza per la liquidità; 3. l’efficienza marginale del capitale è il legame fra i due precetti precedenti.Pigou dirà «Abbiamo seguito un artista che lancia frecce alla luna». Il balzo economico non è né automatico, né rapido; solo una politica appositamente disegnata può provocarlo in un articolato puzzle concettuale Il tratto del genio sta nell’avere fatto prevalere una concezione dinamica di economia e dunque di avere liberato lo spazio all’azione. Più versioni del keynesismo: di sinistra; nazionalistica; liberale nell’indifferenza al livello del deficit pubblico e delle parità di cambio. libro scritto benissimo, comprensibile e accattivante.

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Alain Minc

Alain Minc, politologo, economista e consulente strategico di imprese, è una fra le personalità più originali e controverse del panorama economico e culturale francese. Fra le sue opere pubblicate in Italia: Il mondo che verrà. Europa, America, Cina (Orme Editori, 2005) e I Dieci giorni che sconvolgeranno il mondo (Chiarelettere, 2010), Diavolo di un Keynes. Una vita di John Maynard Keynes (Utet, 2019).

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