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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Nell’ultimo decennio del secolo scorso il Pacific Northwest statunitense costituì l’incubatore del grunge (Nirvana, Soundgarden, Pearl Jam, Melvins, Mudhoney) e poi del foxcore (Bikini Kill, Hole, Bratmobile, 7 Year Bitch). Proprio dalle ceneri del riot grrrls movement Corin Tucker, cantante e chitarrista di Eugene, già attiva con le Heavens to Betsy, e Carrie Brownstein di Seattle, voce e chitarra delle Excuse 17, diedero vita nel ‘94 al progetto delle Sleater-Kinney (nome mutuato da quello di una strada di Olympia, WA). La band si caratterizzò per un sound veloce, ruvido e compatto, in grado di coniugare l’attitudine punk con motivi indie rock, suggestioni sixties e salde radici americane, mentre le liriche, di schietta matrice femminista, si distinguevano per una disperazione tipicamente grunge. Dopo due album con la Chainsaw di Donna Dresch e un corteggiamento della Matador, il gruppo approdò alla KRS di Slim Moon sotto la cui label registrò questo «Dig Me Out» (1997) che vide il debutto di Janet Weiss alle pelli e fu prodotto dal guru John Goodmanson (Soundgarden, Pavement, Bikini Kill) presso lo studio John and Stu’s Place (lo stesso dei Nirvana di «Bleach»). Le chitarre, incise su piste separate e opportunamente distorte, non duellano come nell’heavy, ma puntano al dialogo, mentre le voci si sovrappongono in processi narrativi call & response (con Tucker stentorea e Brownstein più morbida) e Weiss, in assenza del basso, sostiene egregiamente l’intero comparto ritmico. Pur non facendo parte del queercore, «One More Hour» registra il livido urlo di dolore di Corin per la fine della relazione con Carrie; «Turn It On» è un susseguirsi di riff ipnotici; «The Drama You’ve Been Craving» sviscera l’anima punk del gruppo; «Little Babies» si distingue per un coro contagioso fra filastrocca e marcetta; «It’s Enough» si scaglia contro il man’s planner musicale; «Words and Guitar» e «Little Babies» sono surf-rock, «Not What You Want» garage, «Jenny» una cupa ballata rock.
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