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Un dilemma sulle sirene e altre divagazioni
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Un dilemma sulle sirene e altre divagazioni
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Un dilemma sulle sirene e altre divagazioni
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Sono improvvisazioni jazzistiche letterarie i divertimenti che compongono il nuovo libro di Franco Coda: giochi di parole multiformi, pensieri, racconti minimi, aforismi, leggerezze che alla fine creano un anarchico diario di vita, sacro e profano, pensato per celebrare le donne-sirene ed insieme per sdrammatizzare l'estrema pesantezza del nostro vivere.
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In commercio dal:
1 gennaio 2007
Pagine:
206 p., Brossura
EAN:
9788895184050
4,65/5
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elisa
30 aprile 2008
Ho avuto l'Onore e il Fiero Compiacimento di ricevere una copia firmata e dedicata, direttamente dall'autore di questo libro; Ironico, Disarmantemente Sincero e Disseminato di Verità Piccole e Grandi di colui che scrive di se stesso senza timore di sorta e si spoglia al pubblico, pronto a essere immolato, ma certo che nessuno lo farà, poichè ognuno vede in lui un pezzo, o più d'uno, di sé. La prima domanda che mi sovviene é....? Ma quante Donne ha avuto Franco Coda, nella sua, seppur breve, esistenza? Anche a fronte della dichiarata patologia che Rocco gli consiglia di curare con profondi respiri? In situazioni come queste è proprio il caso di dire che la Favella colpisce più della Spada..., e un discendente, come lui certamente è, di Ovidio e della sua Ars Amatoria (è questa l'unica spegazione che so darmi)lo sa bene e ne fa buon uso. E ancora, da Chi o da Cosa fugge il Coda? Di cosa si nutre il cane che lo morde dentro? L'irrequietezza e L'ansia di Vivere (per non sentirsi sopravvivere) da dove prendono le mosse? Fugge forse da se stesso, da noi, dal mondo (che ha conosciuto in ogni suo anfratto più disparato, senza trovarvi l'ago della bussola, tanto agognato)? Dagli schemi e dalle convenzioni a lui troppo strette? La sua ARCA per dove salpa? Verso l'Illuminazione e la Placida Serenità? Interrogativi questi che possono essere disciolti solo dentro di me, che a mia volta li vivo, oppure più agevolmente VIS A VIS con l'autore stesso; ed è per questo che pubblicamente gli chiedo udienza, tra la sua agenda densa di appuntamenti appiccicati. Di certo quello che traspare è che quest'uomo fa parte di una schiera più alta, di esseri destinati all'Olimpo e caduti per caso sulla terra. Che cercano tutta la vita di ricondursi alle origini, sul monte natio, magari grazie a un'ARCA, sulla quale, se il comandate lo vorrà, vorrei fare un giro anche io.
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Paolo Carboni
19 settembre 2007
Franco, nella mia vita precedente prima della lobotomia e dell'11 settembre, era un mio collega, che ho sempre considerato affine a me per alcuni versi (se non altro per l'indolenza o per il fatto essere subentrato a lui nell'affitto di un appartamento della bassa padana). Dopo la lettura di questo libro lo sento un po' più amico e un po' meno conoscente, anche se ci siamo frequentati poco. Un modo originale di (de)scrivere la sua vita senza pudori, appendendo 1000-x post-it sul frigorifero dell'esistenza, un po' a casaccio e un po' guidati dalle note di Chet e di Bob. Uno di queli libri che, senza alcuna offesa per Franco (anzi, che sia considerato un complimento), si possono leggere a rate seduti sul water o nel tram (o entrambi, ma senza confonderli). Coda non sarà ricordato come un grande scrittore (per ora), almeno non per come scrive (anche se ha completa padronanza dei congiuntivi e dei palindromi), ma quello che scrive è di lucida ispirazione, e più di una volta mi ha trovato concorde, non certo nelle risposte (perché non ve ne sono, o ve ne sono poche) ma nelle domande. Ma dopo averlo letto, questo libercolo, se è vero quel che diceva Pirandello ("la vita si vive o si scrive") sappiamo veramente chi è il Coda? Avrei molte altre cose da dire o da domandare, ma la mia indolenza ...
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Roberto
03 settembre 2007
Ho atteso un pò prima di lasciare un mio commento perchè mi aspettavo un libro completamente diverso e non mi sentivo pronto per commentarlo appena letto. Non sono un forte lettore pertanto mi è impossibile una vera recensione del libro però ho molto apprezzato il coraggio di Franco nel mettersi a nudo, mostrando tutte le sue capacità, le sue debolezze ed i suoi sogni. Quello che emerge è un ritratto sincero, fatto di mille sfaccettature, di un uomo complesso e di straordinaria ricchezza interiore. La lettura del libro è piacevolissima ma ancora meglio è rileggerlo spulciando qua e la qualche frase su cui meditare o, semplicemente, ridere.
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