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La disciplina della concorrenza in Italia - Piero Fattori,Mario Todino - copertina
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La disciplina della concorrenza in Italia
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Descrizione


Il manuale illustra in maniera sistematica la disciplina antitrust in Italia, dedicando ampio spazio alle fattispecie materiali (intese, abusi e concentrazioni), ai profili procedurali, al sindacato del giudice amministrativo e alla tutela dinanzi al giudice ordinario. La nuova edizione si presenta arricchita e riveduta: oltre a un puntuale aggiornamento della casistica si dà conto organicamente dei numerosi e importanti sviluppi intervenuti a livello sia nazionale sia comunitario in materia di regole di concorrenza, in particolare in tema di priorità, obiettivi, standard valutativi, strumentario investigativo a disposizione delle autorità.

Indice del volume: Premessa. - Introduzione. - parte prima: le fattispecie sostanziali. - I. Il mercato rilevante. - II. Le intese. - III. L’abuso di posizione dominante. - IV. I limiti all’applicazione delle norme di concorrenza. - V. Le concentrazioni tra imprese. - VI. Le imprese comuni. - parte seconda: la tutela della concorrenza. - VII. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. - VIII. Il procedimento e il controllo giurisdizionale. - IX. La tutela dinanzi al giudice ordinario. - Indice analitico.
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Dettagli

3
2019
24 ottobre 2019
Libro universitario
489 p., Brossura
9788815284822
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Indice

Premessa
Introduzione
1. La legge n. 287/90
2. Le finalità della disciplina antitrust nazionale
3. L’impianto filocomunitario e l’ancoraggio costituzionale
4. Diritto comunitario e diritto nazionale
4.1. Il coordinamento tra regole di concorrenza UEe nazionali
4.2. Il level playing field
4.3. Lo European Competition Network
4.4. Convergenza sostanziale e convergenza procedurale
Parte prima: Le fattispecie sostanziali
I. Il mercato rilevante
1. Introduzione
2. Definizione del mercato rilevante
2.1. Sostituibilità dal lato della domanda
2.2. Sostituibilità dal lato dell’offerta
2.3. Concorrenza potenziale e barriere all’ingresso
2.3.1. I sunk costs
2.3.2. Le economie di scala
2.3.3. Gli effetti di rete
3. Mercato del prodotto e mercato geografico
3.1. Mercato del prodotto
3.2. Mercato geografico
4. Le relazioni di sostituibilità indirette e imperfette e la domanda prigioniera
4.1. Le relazioni di sostituibilità indirette: le catene di sostituti
4.2. Le relazioni di sostituibilità imperfette o asimmetriche
4.3. La domanda prigioniera
5. La nozione di mercato rilevante nell’applicazione delle regoledi concorrenza
II. Le intese
1. Introduzione
1.1. Intese procompetitive e intese anticompetitive
1.2. Restrittività per se, rule of reason ed esenzione
1.3. Le intese nella disciplina nazionale
2. Gli elementi costitutivi di un’intesa
2.1. La nozione di impresa
2.1.1. I fondi assicurativo-previdenziali
2.1.2. I lavoratori dipendenti e i sindacati
2.1.3. Gli agenti di commercio
2.1.4. I gruppi di società
2.1.5. La successione di imprese nel tempo
2.2. La concertazione tra imprese
2.2.1. Accordi tra imprese
2.2.2. Pratiche concordate
2.2.3. Decisioni di associazioni di imprese
2.3. L’oggetto e l’effetto dell’intesa
2.3.1. L’oggetto dell’intesa
2.3.2. Gli effetti delle intese
2.4. La consistenza o apprezzabilità della restrizione
3. L’autorizzazione in deroga delle intese
3.1. Il miglioramento della produzione e il progresso tecnico
3.2. I benefici sostanziali riservati ai consumatori
3.3. Il carattere indispensabile delle restrizioni
3.4. La non eliminazione della concorrenza
4. Le intese orizzontali
4.1. Le intese orizzontali anticompetitive
4.1.1. La fissazione dei prezzi
4.1.2. La limitazione della produzione
4.1.3. La compartimentazione dei mercati
4.1.4. Gli scambi di informazioni
4.1.5. Le pratiche hub-and-spoke
4.1.6. L’uniformazione delle politiche commerciali
4.1.7. Il «concorso esterno» ad intese anticoncorrenziali:responsabilità delle società di consulenza
4.2. Gli accordi di cooperazione orizzontale
4.2.1. I parametri valutativi
4.2.2. Linee direttrici sugli accordi di cooperazione orizzontaledella Commissione
4.2.3. La prassi nazionale
5. Le intese verticali
5.1. La concorrenza interbrand: gli effetti di foreclosure
5.2. La concorrenza intrabrand
5.3. Il Regolamento sulle intese verticali
5.4. Le restrizioni verticali hard-core
5.4.1. La fissazione del prezzo di rivendita (resale price maintenance)
5.4.2. La protezione territoriale assoluta
5.5. I principali accordi verticali
5.5.1. La distribuzione esclusiva
5.5.2. La distribuzione selettiva
5.5.3. Il franchising
III. L’abuso di posizione dominante
1. Introduzione
1.1. Cenni generali
1.2. L’abuso di posizione dominante nella disciplina nazionale
2. La nozione di impresa
3. La posizione dominante
3.1. Profili definitori
3.2. L’accertamento della posizione dominante
4. Le condotte abusive
4.1. Condotte abusive e condotte legittime
4.1.1. Le condotte abusive negli orientamenti comunitari
4.1.2. Gli orientamenti tradizionali elaborati dalla prassie dalla giurisprudenza
4.2. Gli abusi di esclusione e gli abusi di sfruttamento
4.3. Gli abusi di struttura
5. La tipologia delle condotte abusive
5.1. Prezzi o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose
5.2. Prezzi predatori
5.3. Il rifiuto a contrarre
5.3.1. Essential facility
5.3.2. I diritti di privativa
5.4. L’abuso del diritto
5.5. Sconti ed esclusive
5.5.1. Principi generali – Cornice analitica
5.5.2. Il Nuovo Mondo – Gli orientamenti europeidi Commissione e Corte
5.5.3. Il mondo di ieri – Sconti ed esclusive – Casistica europeae nazionale
5.6. Pratiche leganti
5.7. Pratiche discriminatorie
5.8. Raising rivals’ costs
5.9. Le condotte abusive commesse negli after markets
6. L’abuso di posizione dominante collettiva
IV. I limiti all’applicazione delle norme di concorrenza
1. Introduzione
2. Misure normative e condotte di impresa
2.1. L’imputabilità delle condotte
2.1.1. Le condotte ratificate da atti della pubblica autorità
2.1.2. Le disposizioni legislative che consentono condotteanticompetitive
2.2. La censurabilità delle misure normative
3. Le imprese investite di una missione di interesse generale
3.1. La prassi nazionale
3.2. Obblighi particolari nei servizi pubblici
V. Le concentrazioni tra imprese
1. Introduzione
1.1. La preventività
1.2. La celerità
1.3. L’unitarietà del controllo
2. Il vantaggio comparato si denazionalizza: il nuovo stile di concorrenza fra paesi
2.1. La modifica del controllo
2.2. Il carattere duraturo della modifica del controllo
2.3. L’oggetto del controllo
3. La tipologia delle concentrazioni
3.1. La fusione
3.2. L’acquisizione del controllo
3.2.1. Acquisizione del controllo esclusivo
3.2.2. Acquisizione del controllo congiunto
3.2.3. Le maggioranze variabili
3.2.4. Il controllo contrattuale
3.3. Le ipotesi di assenza di concentrazione
4. Le procedure nelle concentrazioni
4.1. La competenza
4.2. L’obbligo di notifica preventiva
4.3. Le modalità di notifica
4.4. I termini per la valutazione
4.5. Poteri investigativi
4.6. Diritto al contraddittorio
4.7. Diritto di accesso
5. La valutazione delle concentrazioni
5.1. Il test di dominanza
5.2. Il test comunitario SIEC (significant impediment of effectivecompetition)
5.3. I parametri di valutazione delle concentrazioni
5.4. Le concentrazioni orizzontali
5.4.1. L’offerta
5.4.2. Le caratteristiche del mercato
5.4.3. La domanda
5.5. Effetti unilaterali ed effetti di coordinamento nelle concentrazioniorizzontali: dominanza singola e collettiva
5.5.1. Effetti unilaterali
5.5.2. Effetti di coordinamento: dominanza collettiva
5.6. Le linee di tendenza nelle concentrazioni orizzontali
5.7. Le concentrazioni verticali
5.7.1. Il trattamento delle concentrazioni verticali in ambitocomunitario e nazionale
5.8. Le concentrazioni conglomerali
5.8.1. Il trattamento delle concentrazioni conglomerali in ambitocomunitario e nazionale: linee di tendenza
5.9. Fattori compensativi: le efficienze
5.10. Altre considerazioni estranee alla concorrenza
5.11. Lo stato di crisi dell’impresa (failing firm defence)
5.12. Restrizioni accessorie alle operazioni di concentrazione
6. Operazioni vietate e operazioni condizionate:la disciplina dei rimedi
6.1. Rimedi strutturali e rimedi comportamentali
6.2. Il controllo dell’esecuzione dei rimedi
6.2.1. La qualità dei beni oggetto di dismissione
6.2.2. L’identità del compratore
6.2.3. I tempi di esecuzione dei rimedi
6.2.4. Il controllo dell’esecuzione dei rimedi
6.3. Inottemperanza a decisioni di divieto e autorizzazionecondizionata
VI. Le imprese comuni
1. Imprese comuni cooperative e concentrative
2. Le imprese comuni concentrative
2.1. La natura full-function (o entità economica autonoma)
2.1.1. La disponibilità di risorse sufficienti
2.1.2. La direzione in proprio degli affari
2.1.3. Le funzioni di impresa autonoma sul mercato
2.1.4. La stabilità dell’impresa comune
2.2. L’assenza di rischi di coordinamento
2.2.1. I rischi di coordinamento tra le imprese fondatrici
2.2.2. I rapporti di concorrenza diretta tra imprese fondatrici
2.2.3. L’apprezzabilità dei rischi di coordinamento
6.3. Inottemperanza a decisioni di divieto e autorizzazionecondizionata
3. La valutazione sostanziale delle imprese comuni
PARTE SECONDA: La tutela della concorrenza
VII. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
1. Introduzione
2. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato:natura e funzioni
3. L’Autorità: organizzazione e funzionamento
4. Gli ambiti di intervento
4.1. La tutela della concorrenza
4.2. L’attività di segnalazione e consultiva
4.3. Le indagini conoscitive di carattere generale
4.4. Diritti di trasmissione in esclusiva di eventi sportivi e calcistici
4.5. L’art. 21 bis: l’impugnazione di atti amministrativi che determinanodistorsioni della concorrenza
4.6. Il rating di legalità
4.7. Gli interventi nella filiera agro-alimentare ex art. 62del decreto legge n. 1/2012
5. L’applicazione delle regole di concorrenza nei settori regolamentati
5.1. Banche
5.2. Comunicazioni
5.3. Assicurazioni
VIII. Il procedimento e il controllo giurisdizionale
1. Introduzione
2. La fase pre-istruttoria e l’attivazione dell’Autorità
2.1. Le denunce e gli accertamenti d’ufficio
2.2. I programmi di clemenza
2.2.1. Il Programma di clemenza dell’AGCM
2.2.2. L’immunità
2.2.3. La riduzione della sanzione
2.2.4. La c.d. immunità parziale
2.2.5. Gli obblighi di cooperazione in capo all’impresarichiedente
2.2.6. Profili procedurali
2.2.7. Programma di clemenza e diritti di difesa dei terzi
2.2.8. Accesso ai programmi di clemenza nazionali ed esigenzedi coordinamento multigiurisdizionale
2.2.9. Trattamento di clemenza e conseguenze civilistichedi una violazione antitrust
2.2.10. Casistica
2.3. La comunicazione volontaria delle intese
2.4. La richiesta di autorizzazione in deroga
3. La fase istruttoria
3.1. I poteri di accertamento
3.1.1. Richieste di informazioni
3.1.2. Ispezioni
3.1.3. Perizie, analisi economiche e statistiche e consultazionedi esperti
3.1.4. La collaborazione della Guardia di Finanza
3.2. I diritti delle imprese interessate e dei terzi
3.2.1. Il diritto di presentare memorie e di essere sentiti
3.2.2. L’accesso ai documenti
3.2.3. I diritti dei soggetti intervenuti nel procedimento
3.2.4. Il regime di riservatezza delle informazioni raccolte
3.3. I poteri cautelari
3.4. La comunicazione delle risultanze istruttorie e l’audizione finale
4. La chiusura dell’istruttoria e le decisioni dell’Autorità
4.1. Le decisioni di chiusura dell’istruttoria senza accertamentodell’infrazione
4.2. Le decisioni di accertamento ed inibitoria dell’infrazione
4.3. Le decisioni di accettazione degli impegni
4.4. Le decisioni di autorizzazione in deroga
4.5. Le sanzioni
4.5.1. Sanzione antitrust e deterrenza
4.5.2. L’evoluzione della disciplina sanzionatoria in Italia e il suoancoraggio comunitario
4.5.3. Il metodo di quantificazione delle sanzioni
5. Il controllo giurisdizionale dei provvedimenti dell’Autorità
5.1. Il ruolo del giudice amministrativo
5.2. Legittimazione attiva ed atti impugnabili davanti al giudiceamministrativo
5.3. Il sindacato del giudice amministrativo sui provvedimentidell’Autorità
IX. La tutela dinanzi al giudice ordinario
1. Private enforcement e public enforcement - Il sistema binariodi tutela antitrust
2. Tutela civilistica e illeciti antitrust
2.1. Giurisdizione e competenza
2.1.1. La giurisdizione
2.1.2. La competenza del giudice civile in Italia
2.2. Le azioni esperibili dinanzi al giudice ordinario
2.2.1. Le azioni risarcitorie follow-on e stand-alone
2.2.2. Le azioni di accertamento e le eccezioni - la nullità
2.2.3. I rimedi cautelari
2.2.4. Altre azioni
3. Le azioni risarcitorie in particolare
3.1. La responsabilità extracontrattuale e i suoi requisiti
3.2. La legittimazione ad agire
3.3. Il processo - gli strumenti probatori del private enforcement
3.3.1. Gli strumenti probatori previsti dal codice di procedura civile
3.3.2. L’istituto della disclosure
3.3.3. Il valore probatorio delle decisioni definitive dell’AGCMe delle autorità di concorrenza di altri Stati membri
3.4. L’onere probatorio con riguardo al danno
3.4.1. Il trasferimento del sovrapprezzo
3.4.2. La presunzione di sussistenza di un danno in caso di cartello
3.5. La quantificazione del danno
3.6. La prescrizione dell’illecito antitrust
3.7. La responsabilità solidale nel risarcimento del danno e le relativederoghe
3.8. La composizione consensuale delle controversie
4. Recenti sviluppi legislativi in tema di azione di classe (class action)
Indice analitico

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