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Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio-Considerazioni intorno ai discorsi del Machiavelli - Niccolò Machiavelli,Francesco Guicciardini - copertina
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Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio-Considerazioni intorno ai discorsi del Machiavelli
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Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio-Considerazioni intorno ai discorsi del Machiavelli - Niccolò Machiavelli,Francesco Guicciardini - copertina
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Descrizione


Torna il commento puntuale di Machiavelli alla narrazione liviana: tre libri che pongono l'accento su origine, organizzazione e decadenza della grande repubblica romana, e di ogni repubblica, intesa come ordinamento statale capace di armonizzare le tendenze e gli interessi particolaristici. Così, sotto la veste apparentemente dimessa di un commento a Livio, viene articolandosi una visione del mondo coerente, che pur illustrando in termini inconsueti il nesso fra società, storia e natura, rifugge da ogni sistemazione dottrinale legata a rivelazioni provvidenzialistiche o ad astratte speculazioni filosofiche.
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Dettagli

2000
Tascabile
26 settembre 2000
LIII-698 p.
9788806156084

Conosci l'autore

Niccolò Machiavelli

1469, Firenze

Scrittore e uomo politico italiano. Fu Segretario della Repubblica fiorentina dal 1498 al 1512, fino alla restaurazione della Signoria dei Medici. Tra le opere politiche ricordiamo: Legazioni, Commissarie, Scritti di governo, Rapporto delle cose di Francia. Tra il 1513 e il 1517 compose i Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio e Il Principe. Tra il 1519 e il 1521 scrisse Dell'arte della guerra. In seguito pose mano alle opere di carattere storico: Vita di Castruccio Castracani da Lucca (1520) e le Istorie fiorentine (1520-1521), di cui compose solo i primi otto libri. Tra le opere letterarie si ricordano: Decennali (1504-1506), Dialogo intorno alla nostra lingua (1515), Mandragola (1518), Clizia (1524), Favola (o Novella di Belfagor Arcidiavolo), Istorie fiorentine.Tipico esempio di uomo...

(Firenze 1483 - Santa Margherita in Montici, Arcetri, 1540) storico italiano.La vita Dopo aver esercitato l’avvocatura in varie province toscane, nel 1512 iniziò la carriera politica come ambasciatore della repubblica fiorentina presso Ferdinando il Cattolico: frutto di quell’esperienza furono il Diario di Spagna (1512) e la Relazione di Spagna (1514). Restaurata la signoria medicea, la sua ascesa fu rapidissima: Leone X (Giovanni de’ Medici) lo nominò governatore di Modena (1516) e poi di Reggio e Parma (1517-22); Clemente VII, dopo averlo chiamato alla presidenza della Romagna (1523-26), lo volle luogotenente generale delle truppe pontificie. In tale veste, di fronte alla minaccia di Carlo V, G. propugnò una lega tra gli stati italiani, il papa e il re di Francia, e a Cognac, nel 1526, vide...

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