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Anno edizione: 2017
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Anno edizione: 2017
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il libro è ambientato in Cina nella città industriale di Shenyang, dove vive la famiglia Zhang: il capofamiglia Wei, la moglie Yun, la figlia adolescente Meifen, la suocera e il prozio. La famiglia Zhang vive in un piccolo quartiere della città, ormai fatiscente che un tempo ospitava fabbriche adesso abbandonate e decadenti, in una piccola casa modesta con un giardino nel quale svetta un sommacco o albero della lacca, ormai vecchio che porta con sè i segni degli anni che passano. Il sommacco sorveglia la casa ed è come un guardiano che la protegge dall’inverno tagliente che gela i corpi e le stanze, e sotto le sue enormi radici custodisce i corpi e le anime dei genitori di Wei che sono sepolti sotto terra e vengono commemorati e pregati con bastoncini di incenso infilati tra i rami e nel suolo. Wei è un uomo semplice che fa di tutto per proteggere il suo nucleo familiare trasportando sacchi di carbone per accendere la stufa e raccogliendo il denaro in una scatola di cartone, la dolce moglie invece cerca di sconfiggere il freddo con le sue ciotole di zuppa calda. Il silenzio e la pace del quartiere vengono assalite dalle ambizioni di rinnovamento dei ricchi imprenditori: uno in particolare è il signor Fan, uomo privo di scrupoli proprietario della casetta in cui abita la famiglia di Wei, che progetta di estrarre dal sottosuolo un rarissimo minerale: il terbio, ma per farlo dovrà radere al suolo la casa e il sommacco della famiglia Zhang insieme ai resti di fabbriche e terreni. Questo romanzo è costruito come un grande racconto, sembra quasi un’antica leggenda cinese, una lotta tra la natura, le piccole tradizioni e la modernità che spazza via la storia di una città in cambio di grattacieli e innovazione.
Libro ben scritto con vicenda che ruota attorno ad un albero, che non compare spesso ma è il vero protagonista.
Finalista al Premio Goncourt nel 2015, "Discorso di un albero sulla fragilità degli uomini" di Olivier Bleys rappresenta in forma di favola la contrapposizione tra industria e natura, tra ricchi e poveri, in una lotta assolutamente impari, dove i secondi sembrano destinati a soccombere. L'autore francese propone un racconto che getta dall'occidente uno sguardo sull'oriente, in un'analisi profonda e delicatissima che ricorda vagamente le atmosfere evocate ne "L'anima buona del Sezuan" di Bertolt Brecht. Non c'è una morale didascalica né un messaggio univocamente decifrabile, ognuno ne può trarre l'insegnamento che sente più affine: un perfetto romanzo del punto cieco - per usare un'espressione di Javier Cercas - che proprio dalla moltitudine di interpretazioni trae la sua forza.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un’opera coraggiosa, capace di farci toccare una realtà lontanissima da noi, e allo stesso tempo di raccontare una storia, quella del debole contro il forte, universale quanto nessun'altra.
Shenyang, Cina nord-orientale. Una città di cui la maggior parte di noi occidentali non sospetta neanche l’esistenza. E tanto meno è in grado di immaginarsi i suoi sobborghi, vere lande desolate senza un briciolo di attrattiva.
È qui che ci trasporta questa storia. Tra capannoni industriali abbandonati e campi resi sterili da un inverno spietato sorge un vecchissimo sommacco, l’albero della lacca, ultimo ricordo di un mondo ormai scomparso. È spoglio e malato, un grattacielo lo priva della luce, ma continua a lottare per vivere.
Così fa anche la famiglia Zhang, che abita nella casa diroccata accanto all’albero. I protagonisti di questa storia sono come formiche operose, perennemente indaffarati a tentare di sopravvivere e di salvare le poche cose che possiedono. Al pari delle formiche, per il resto del mondo non contano assolutamente nulla. Discorso di un albero sulla fragilità degli uomini dà voce a questa umanità umiliata e offesa, sempre schiacciata e sempre perdente, che però ha moltissimo da insegnare. Per difendere la sua misera casa dalle brame degli imprenditori che vogliono radere al suolo l’area per estrarre un prezioso metallo, il signor Zhang affronta una serie di avventure disperate, che suscitano risate amare e lacrime di tenerezza. E fanno pensare che a volte può valere la pena anche di combattere delle battaglie disperate.
Un secondo tema scorre tra le pagine di questo libro, più delicato e sotterraneo: il rapporto tra l’uomo e la natura, impersonata da quel vecchio albero che la famiglia Zhang si rifiuta di abbattere. Hanno pietà di quell’antica creatura, proprio loro, di cui nessuno ha pietà, e sanno che l’albero è molto più di ciò che emerge in superficie: la sua essenza è nelle radici, che avvolgono in un abbraccio segreto le spoglie dei loro avi e le fondamenta della casa. Una metafora delicata e toccante, una fra le tante di questo libro impregnato di poesia.
Recensione di Elisa Frilli
A cura del Master Professioni e prodotti dell’editoria - Collegio Universitario "Santa Caterina da Siena” in collaborazione con l’Università di Pavia
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