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Recensioni Do svidanija. I girasoli di Boria

Do svidanija. I girasoli di Boria di Claudio Calandra
Recensioni: 5/5
"Do svidanija" in russo vuol dire arrivederci e il piccolo Boria è uno dei 40.000 Cosacchi – uomini, donne e bambini – che la follia nazista ha spinto un giorno fra i monti del Friuli, in quella Carnia da sempre terra di emigranti, divenuta beffardamente terra promessa, compenso pattuito di una assurda alleanza: 'Kosakenland in Nord Italien'. L’invasione, accuratamente preparata dalle S.S. con rappresaglie e deportazioni, raggiunge anche il villaggio più remoto, al confine con l’Austria. E quel piccolo ma fiero mondo antico – animato di personaggi che sembrano perduti nel tempo, abituati a vivere solo di speranza e provvidenza – ben lungi dal divenire “stanitza” cosacca, fa suo, giorno dopo giorno, l’altrettanto fiero e indomito nemico. Fino ad averne pietà, a dividerne l’angoscia, a farsi garante di quel suo ultimo, disperato viaggio oltre confine. L’autore trasfonde, nei suoi ricordi di bambino e di casa, la memoria collettiva dei ragazzi di allora, le loro paure e le speranze e, per i tanti Boria che non sfuggiranno alla Drava, al tragico destino riservato loro dalla storia, un do svidanija in quel mondo migliore che nell’antica leggenda cosacca si ricoprirà di girasoli.)
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