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Anno edizione: 2020
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Un luogo isolato, la morte di una giovane donna, pochi sospetti: Dieci piccoli indiani incontra il meglio del giallo dall'Islanda.
«Jónasson è un maestro nel ritrarre il rude paesaggio islandese e la sua selvaggia bellezza» – The Times
«Un'eccellente miscela di giallo nordico e poliziesco dell'età dell'oro, bellissimo» – The Guardian
«Altamente raccomandato» – Lee Child
Ásta non aveva mai pensato di tornare nei luoghi della sua infanzia, e invece eccola lì, con il suo bagaglio di segreti sepolti, dove si era trovata tanto tempo fa, quando aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.
Sono passati molti anni dall'ultima volta in cui Ásta ha messo piede a Kálfshamarsnes, la piccola lingua di terra sulla penisola di Skagi, nel Nord dell'Islanda. Ma è come se il tempo avesse congelato il paesaggio: le rocce basaltiche, imponenti e bellissime; le vaste distese con il loro gioco irreale di luci e ombre; la villa signorile non lontana dal fiordo e, soprattutto, il faro. In quei luoghi isolati, Ásta ha trascorso parte della sua infanzia insieme alle persone che ora trova ad accoglierla: il ricco padrone di casa, un fratello e una sorella che, ormai anziani, si occupano della proprietà, e un giovane di bell'aspetto che vive in una fattoria vicina. C'erano tutti anche allora, quando fu costretta ad andarsene. Tre giorni prima di Natale, il cadavere di Ásta viene ritrovato ai piedi della scogliera. Una disgrazia? Oppure si tratta di suicidio? O forse è stato qualcuno a spingerla nel vuoto? Coinvolto dal suo ex superiore, arrivato appositamente da Reykjavík nonostante le feste imminenti, Ari Þór segue le indagini in quella regione sperduta che guarda alla baia di Kálfshamarsvík. È affascinato dall'enigmatica figura della donna venuta dal Sud, e turbato dal suo destino inquietante: Ásta è morta nello stesso identico punto dove, ventisei anni prima, avevano perso la vita in circostanze mai chiarite anche la madre e la sorella più piccola. Mentre la neve continua a cadere, il giovane poliziotto cerca di far luce sulle oscure vicende che gravano su quella penisola incessantemente battuta dal vento, dove qualcuno è rimasto a custodire segreti scomodi, tacendo colpe che non si cancellano.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Cosa rimane nel lettore di un romanzo sì scorrevole e che si legge velocemente, ma con una storia e con dei personaggi superficiali, privi di connotazioni rilevanti, se non l'oblio? Quando un romanzo si dimentica in fretta è un'opera non riuscita. Ed è un peccato perchè almeno del paesaggio islandese si poteva meglio descrivere la peculiarità, e delle persone il carattere che il paesaggio forma. Un'occasione mancata!
Il romanzo si legge velocemente perchè è scritto in maniera scorrevole senza pagine di troppo, i personaggi e l'atmosfera prenatalizia in questa terra ai confini del mondo sono descritti con chiarezza, tuttavia il romanzo non da particolare emozione e terminata la lettura non rimane granchè.
Il "giallo" è forse esile nella trama, nella definizione dei protagonisti - siano essi i soli investigatori - Tomas e Ari Por - o le persone sotto indagine, nello sviluppo, ma ha il merito di portare alla luce - viene spiegato nella postfazione - un luogo dell'Islanda del nord dimenticato e ora abbondato e dare corpo a una vicenda dolorosa; presso la scogliera che sottende un faro è ritrovata morta Asta, una giovane donna che vive nella capitale che è tornata nei luoghi della sua infanzia - il padre era il guardiano del faro. Presso la stessa scogliera erano morte - per suicidio o caduta accidentale la madre e la sorella di Asta. L'indagine sull'ultima scomparsa - suicidio o omicidio - getterà luce anche sul passato. Lo sfondo della vicenda - la solitudine e la durezza della natura dell'Islanda sono di grande effetto. La vicenda e la sua risoluzione lasciano un po' di delusione.
Recensioni
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