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(scheda pubblicata per l'edizione del 1986)
scheda di De Matteis, M.C., L'Indice 1986, n. 8
Attraverso un arco cronologico che dall'età dei Merovingi si spinge fin quasi alle soglie del Rinascimento E. Ennen offre una tipologia femminile articolata in relazione alle diverse condizioni sociali, alle differenti aree geografiche e ai momenti storici via via presi in considerazione. Il quadro, molto ampio nel suo complesso, anche per la ricchezza di aneddoti ed esemplificazioni dedotte da fonti narrative come da fonti documentarie e da una letteratura storica che privilegia in assoluto il mondo tedesco, pur con continui riferimenti al resto dell'Occidente, si presenta talvolta confuso e contraddittorio nella proposizione di modelli femminili in costante evoluzione dall'alto al basso Medioevo, e comunque mai completamente schiacciati ed emarginati da una società sostanzialmente maschilista. Non una dunque, ma tante immagini femminili che si avvicendano per riprodurre diversi aspetti di una sola realtà che sembra riconoscere alla donna dignità e funzioni ben precise. Di fatto, nonostante i tentativi della Ennen intesi a fugare l'immagine di una "presunta inferiorità della donna" si ha l'impressione che il Medioevo non conosca momenti particolarmente significativi per una reale emancipazione femminile. Di "presunto" c'è, semmai, la rivendicazione di considerazioni "paritarie" che nel migliore dei casi sono tali nella forma, mai nella sostanza. Ed è significativo che in chiusura del suo lavoro la Ennen riconosca l'assenza di una reale sfera di autonomia per la donna, giacché qualsiasi forma di emancipazione non si risolve nella conquista di spazi personali, ma piuttosto nella ricerca di una libertà quanto mai fittizia e illusoria che, attraverso istituzioni ecclesiastiche femminili in forte incremento dopo il '200, offriva alla donna medioevale una alternativa al matrimonio sottraendola, è vero, alla giurisdizione del proprio uomo, ma solo per sottoporla ai legami della normativa ecclesiastica.
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