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Il dono. Un'indagine del commissario Argenti - Carlo F. De Filippis - copertina
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Descrizione


Dove finisce la vendetta e inizia la giustizia?

«Delle volte non vediamo, non sentiamo, non vogliamo capire quello che gli occhi ci mostrano. È il desiderio di essere felici a fare di questi scherzi»

Da quando ha perso la memoria, il commissario Zaccaria Argenti, una leggenda nella questura e per le strade di Torino, è quasi diventato un ex poliziotto. Al termine di una concitata irruzione in un covo di sequestratori, infatti, per schivare un proiettile è caduto dalle scale. O almeno questo è quello che ricorda lui, la sua versione dei fatti dopo che si è risvegliato dal coma. Il racconto però non quadra, e dato che nell'operazione ci è scappato il morto, i suoi superiori vogliono capire. Qualcuno teme che Zac, come lo chiamano, abbia una rotella fuori posto; altri sospettano che stia prendendo in giro tutti, chissà perché. Nel dubbio, la leggenda viene rimossa dal servizio attivo e messa sotto il poco tenero controllo dell'ispettrice Maya Bolla, che al primo giorno gli fa un occhio nero. L'occasione per rimettersi in piedi gli sarà donata da una scia di omicidi avvenuti secondo modalità molto difficili da spiegare, proprio come l'amnesia di Zac e i sogni che tormentano le sue notti. La verità sul caso e quella sul vuoto che gli ha ingoiato la memoria arriveranno quando il commissario imparerà a fare qualcosa di totalmente nuovo: ascoltare il proprio cuore. Anche se il cuore, a volte, dice cose terribili, commoventi, disastrose. Alternando la naturale ironia e il tormento che agitano il suo nuovo protagonista, De Filippis ha costruito un romanzo che è riduttivo definire giallo, poliziesco o thriller, e che piuttosto ricorda il maestro Stephen King. Un'indagine travolgente negli angoli oscuri di «un'umanità troppo arrabbiata per conviverci senza difese».

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Dettagli

2019
30 aprile 2019
425 p., Brossura
9788851171223

Valutazioni e recensioni

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Vanessa
Recensioni: 5/5

Dov’è il confine tra giustizia e vendetta? Questa è la domanda che il lettore si pone per tutto il libro. E sembrano chiederselo anche i protagonisti: Zac, Petra e Colette. Zac sembra rappresentare la giustizia, la legge, l’investigatore buono che desidera che i crimini si fermino; Petra, d’altra parte, sembra rappresentare l’ingiustizia, l’avarizia e la criminalità; mentre Colette e suo cugino sono quasi la scure del boia, i giustizieri di una realtà che lascia andare impuniti gli assassini. Paranormale e noir si fondono in un romanzo unico ed emozionante, capace di stordire, commuovere e divertire il lettore, in una scrittura unica ed esuberante. Consigliatissimissimo! Leggerò sicuramente gli altri romanzi di De Filippis!

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miticameg
Recensioni: 1/5

No. Ho letto tutti i libri di questo autore e li ho amati tantissimo. Spero presto nel quarto del caro commissario “delle molliche”, ma questo non sembra nemmeno scritto da lui. Trama sconclusionata anche I personaggi non li ho capiti. Bocciato.

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Recensioni

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Voce della critica

Zaccaria Argenti, Zac per gli amici, di amici non ne ha. O almeno questo è quel che pare dalle prime pagine nelle quali Carlo De Filippis ce lo presenta. Un quarantenne bello e aitante, proveniente da ricca famiglia di imprenditori lombardi, a cui butta proprio male: il destino gli ha giocato un brutto tiro e non ricorda dettagli essenziali per riprendere in mano la propria vita.

Questo moderno Mattia Pascal che ha venduto la propria identità all’oblio, non vuole diventare altro da sé e cerca di riprendersi il proprio passato fatto di azione, casi da risolvere, colleghi con cui discutere e collaborare e una donna da amare. L’amore sarà proprio la chiave di volta con cui l’ispettore, scettico per natura, riuscirà a risolvere il caso più difficile della sua carriera. Tanto difficile quanto surreale, dal momento che la dimensione in cui Argenti riceve le informazioni per risolverlo è il sogno. Sogni o incubi, potrebbe controbattere il lettore attento. E in effetti così è. I fan di De Filippis, abituati al rigore del commissario Vivacqua, dovranno per forza cambiare prospettiva perché Zac Argenti è ben diverso dal collega. Anzi, pensandoci bene, se mai si incontrassero (e nella mia immaginazione è già successo) farebbero a botte.

D’altronde è giusto percorrere anche sentieri non battuti e l’autore lo fa magistralmente in queste quattrocento pagine, lasciando il lettore sul baratro tra la certezza empirica dei fatti e la stuzzicante curiosità del paranormale.

Argenti non è l’unica storia presente all’interno del romanzo, anzi direi fa a tratti da cornice alle vite di altri protagonisti che si muovono, come su una pericolosa scacchiera, tra la collina dietro la Gran Madre e il centro città dei caffè storici (Platti, per citarne uno). Il nostro commissario non si muove nella periferia di Vivacqua, ma questa volta la malvagità gli giunge da altrove, da luoghi in cui non è detto che il potere del denaro riesca a cancellare la fame di amore o accettazione sociale. Ne sanno qualcosa Petra e Andrea, come pure i coniugi Antonioli, Matteo e la stessa Colette col cugino Andy. Aspettative disilluse e rabbia repressa scateneranno una serie di eventi che porteranno ad un’insaziabile sete di vendetta e autodistruzione e ad un’energia che sparpaglierà le carte in tavola e le rimescolerà per le prime 350 pagine.

Cari colleghi lettori siate pronti a lasciarvi sorprendere, a restare col fiato sospeso fino all’ultimo e ancora dopo quando, a “caso risolto”, vi domanderete come abbia fatto l’autore a rimettere al proprio posto ogni tessera minuscola di questo intricatissimo puzzle!

Insomma, anche questa volta mi vien da dire, che il dono De Filippis lo abbia fatto a noi .

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Conosci l'autore

Carlo F. De Filippis vive e lavora a Chieri, sulle colline torinesi. Le molliche del commissario (Giunti 2015) è il suo romanzo d’esordio, primo volume di una serie che ha come protagonista Salvatore Vivacqua, seguito da Il paradosso di Napoleone. Un'indagine del commissario Vivacqua (Mondadori 2017), Uccidete il Camaleonte. Una nuova indagine del commissario Vivacqua (Mondadori 2018) e Il dono (Dea Planeta, 2019).

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