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Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia
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Le due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia - Gian Carlo Caselli - copertina
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due guerre. Perché l'Italia ha sconfitto il terrorismo e non la mafia

Descrizione


Dalla Torino degli anni Settanta alla Palermo dei Novanta, trentacinque anni di storia italiana attraverso lo sguardo di un protagonista della lotta contro il terrorismo di sinistra e contro la mafia. Due guerre in difesa della democrazia, una vinta (quella contro il terrorismo), una in sospeso (quella contro la mafia). Dal processo ai capi storici delle Brigate rosse al pentimento di Patrizio Peci, dalle stragi di Capaci e via D'Amelio all'arresto di Totò Riina e di decine di altri latitanti, passando per il caso Cossiga/Donat-Cattin e il processo a Giulio Andreotti. In mezzo, il ricordo di tanti, troppi amici che, in questa storia aspra di rischi e di eroismi, combattendo hanno perso la vita.
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Dettagli

2017
Tascabile
1 giugno 2017
211 p., Brossura
9788898231720

Valutazioni e recensioni

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chiarach
Recensioni: 4/5

il libro racconta una storia ormai nota e raccontata da altri, il punto di vista però è unico, ed è la forza e il limite. Ne ho letti molti di libri sulla lotta alla mafia e ne leggerò altri, questo è indispensabile.

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Pino Chisari
Recensioni: 4/5

Chi s'aspetta rivelazioni particolari rimarrà deluso. E' l'opera di un magistrato serio e conscio del ruolo avuto in certi fatti e storie, ma che non tradisce la riservatezza che lo contraddistingue. Così ci racconta quello che saapiamo già, magari aiutandoci a mettere in fila quello che ricordiamo a pezzi e confusamente. Il che è utilissimo, ma mentirei se non dicessi che speravo qualcosa di più.

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Stefano
Recensioni: 5/5

Libro ottimo e molto interessante! Queste sono le persone veramente di spessore che renderebbero migliore l'Italia!

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Gian Carlo Caselli

1939, Alessandria

Conseguita la maturità classica presso il liceo Salesiano Valsalice, si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Torino in cui dal 1964 è assistente volontario di storia del diritto italiano.Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni settanta è stato giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni settanta sino alla metà degli anni ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea.Nel 1984 ha fatto parte della Commissione per l'analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulla mancata individuazione dei...

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