(Sesswegen 1751 - Mosca 1792) scrittore tedesco. La sua tragica vicenda esistenziale (morì pazzo) fu rievocata da Georg Büchner nel racconto Lenz. Tipico esponente dello Sturm und Drang, fu autore di vari drammi, tra i quali: Il precettore (Der Hofmeister, 1774), sul rapporto tra un intellettuale povero e la nobiltà; I soldati (Die Soldaten, 1776), il suo capolavoro, che con linguaggio straordinariamente moderno denuncia le prepotenze degli ufficiali; e Il nuovo Menoza (Der neue Menoza, 1776). L. scrisse anche una satira, Pandaemonium Germanicum (1775, rimaneggiata nel 1819), romanzi e poesie di imitazione goethiana. Fra gli scritti programmatici, notevoli le Note sul teatro (Anmerkungen übers Theater, 1774), in cui prende le difese di Shakespeare contro i classicisti. I drammi di L., aspramente critici verso la nobiltà e la classe militare, esprimono un’angosciosa consapevolezza dei limiti dell’uomo, succube dei propri istinti e del destino. Liberissima è la loro struttura, contraddistinta da un rapido susseguirsi delle scene (che prelude alla tecnica teatrale di Büchner e Grabbe), da un vivo gusto del grottesco, dal rifiuto della misura e della verosimiglianza.