(Barcellona 1935) scrittore spagnolo. Fratello di José e Juan G., ha esordito con un romanzo neorealista, I sobborghi (Las afueras, 1959), uno spaccato di vita della periferia barcellonese. Ben altro impegno e diversissime soluzioni narrative emergono in Antagonia, titolo generale di una tetralogia iniziatasi con Revisione (Recuento, 1973, nt), cui sono seguiti I verdi di maggio sino al mare (Los verdes de mayo hasta el mar, 1976, nt), La collera di Achille (La cólera de Aquiles, 1980, nt), Teoria della conoscenza (Teoría del conocimiento, 1981, nt). G., in piena libertà espressiva, si serve dell’intreccio e del personaggio - ora narratore, ora lettore - come strumento per superare la scrittura lineare, fino a giungere a una critica globale dei tempi e dei modi della narrazione. Su questa linea si pongono anche le opere successive: Scia del fuoco che si allontana (Estela del fuego que se aleja, 1984, nt) o Il paradosso dell’uccello migratore (La paradoja del ave migratoria, 1987, nt), Piacere che scioglie (Placer licuante, 1997, nt), Diario a 360° (Diario de 360°, 2000, nt), Orecchio attento ai passeri (Oído atento a los pájaros, 2006, nt).