È uno dei rappresentanti più raffinati e originali della cultura del Giappone premoderno; buon conoscitore di letteratura cinese, sensibile filologo ed esegeta del patrimonio giapponese classico, è anche autore di racconti.
Secondo le sue memorie, Ueda Akinari sarebbe stato il figlio illegittimo di una prostituta e a tre anni circa venne adottato dalla famiglia Ueda, mercanti di carta e olio. Studiò la poesia haikai e waka e la letteratura cinese dilettandosi anche nella pittura.
Come scrittore ha legato il suo nome soprattutto a Racconti di pioggia e di luna, raccolta di nove racconti fantastici che, pur ispirati all’analoga produzione cinese, ne rinnovano completamente temi e atmosfera. Fu ultimato nel 1768 ma pubblicato otto anni più tardi, probabilmente a causa dell'incendio che colpì la sua dimora e il negozio di famiglia. Nel 1793 si trasferì all'allora capitale Kyoto, centro culturale dell'epoca, per dedicarsi completamente alla scrittura. Nonostante una malattia agli occhi lo rese quasi cieco, continuò a scrivere e nel 1808 completò Racconti di pioggia di primavera che rappresenta un sunto della sua visione della vita e del credo religioso.