Alberto Manzi è stato un maestro, poeta e scrittore italiano. Con il suo studio ed esempio, ha profondamente innovato il pensiero pedagogico.
Il suo metodo educativo non si fonda sul concetto dell'imparare attraverso regole e ordine rigorosi, utilizzando al contrario modalità ludiche basate sui tempi del gioco e dell'avventura.
Dopo la seconda guerra mondiale, alla quale partecipò come sommergibilista, Manzi già nel 1946 iniziò la sua esperienza di insegnante presso il carcere “Gabelli” di Roma, per passare poi all’insegnamento nella scuola elementare.
Manzi insegnò fino al 1977 e in quegli anni si occupò di ricerca pedagogica, pubblicò diversi materiali didattici per la scuola.
Il maestro fu però anche scrittore, infatti pubblicò moltissimi libri di narrativa per ragazzi, tra i titoli più famosi citiamo Orzowei pubblicato nel 1955 e da cui fu tratta una famosissima serie televisiva.
Di rilevante importanza fu il ruolo televisivo che Manzi rivestì dal 1960 al 1968. In quegli anni Manzi diresse infatti la trasmissione Non è mai troppo tardi, Che mirava a incentivare l’alfabetizzazione di adulti analfabeti.
Il programma veniva trasmesso di sera, ed ebbe grande successo, facendo conoscere Manzi in tutto il paese.
In Italia, infatti, in quegli anni il numero di analfabeti era altissimo e, proprio grazie alle lezioni a distanza di Manzi, moltissime persone riuscirono a prendere il diploma di licenza elementare.
Manzi si occupò anche dell’insegnamento dell’italiano a stranieri, infatti nel 1992 ideò e diresse la trasmissione “Impariamo insieme. L'italiano per gli extracomunitari” prodotta per la RAI 3.
Morì nel 1997 a Pitigliano, cittadina della quale fu anche sindaco dal 1995 al 1997.
Manzi compì numerosi viaggi (dal 1954 al 1977) in America latina. Viaggi che avevano per obiettivo la scolarizzazione degli adulti.
«Imparare a pensare è la cosa più importante che possiamo fare a scuola, non soltanto il bambino, ma l'insegnante stesso.»