(Dzeržinsk, Nižnij-Novgorod, 1943) È stato un poeta e scrittore russo.
Arrivato a Mosca nel 1967, ha frequentato gli ambienti dell’underground moscovita e ha iniziato una vita avventurosa: l’esilio (1974) in America e poi in Francia, il ritorno in Russia (1992), le incursioni sui campi di battaglia dell’ex Jugoslavia e della Transdnistria, la fondazione del Partito nazional-bolscevico (1993) e la detenzione in una colonia penale per traffico d’armi e terrorismo (2002-03). La sottile maschera della fiction è stata funzionale alla costruzione della sua autobiografia: Eddy-baby ti amo (1983), sull’adolescenza, e Diario di un fallito (1981), sull’esperienza americana, sono due opere della sua copiosa produzione. Negli ultimi anni l’elemento romanzesco si è dissolto completamente e la sua prosa si è fatta pura memoria (Libro dell’acqua, 2002). Ma spesso tutta la biografia dell’autore, compresa l’attività politica, sembra non essere altro che un gioco letterario. Nel libro che rievoca il periodo passato in un campo di lavoro (Il trionfo della metafisica, 2005, nt), la realtà estrema della prigionia e la violenza repressa e latente sotto l’ordine fittizio della organizzazione carceraria sollevano l’autore dal bisogno di colpire a tutti costi e gli restituiscono una scrittura scarna ed essenziale.
Il 17 marzo 2020 l'ufficio stampa del partito Altra Russia, di cui Limonov era leader, annuncia la morte dello scrittore all'età di 77 anni.