(Firenze 1914-2005) poeta italiano. È stata una delle figure cardine del Novecento italiano. Al 1935 risale la sua prima raccolta, La barca, cui è seguito Avvento notturno (1940), testo esemplare dell’ermetismo fiorentino. Foltissima la produzione successiva, che scandisce le tappe e gli sviluppi di un itinerario poetico fra i più ricchi e coerenti del suo secolo: Un brindisi (1946), Quaderno gotico (1947), Primizie del deserto (1952), Onore del vero (1957), confluiti con altri versi sparsi in Il giusto della vita (1960), Nel magma (1963), Dal fondo delle campagne (1965), Su fondamenti invisibili (1971), Al fuoco della controversia (1978, premio Viareggio), Per il battesimo dei nostri frammenti (1985), Frasi e incisi di un canto salutare (1990), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), Sotto specie umana (1999), Poesie ritrovate (2003), Dottrina dell’estremo principiante (2004), L’adorazione dei Magi e dei pastori (2004) cui vanno aggiunti i poemetti drammatici inclusi in Teatro (1993), i versi scritti per la «Via Crucis al Colosseo», in occasione della Pasqua 1999 (La Passione) e i testi teatrali Pontormo (1995), Io, Paola, la commediante (1992) e Ceneri e ardori (1997). Postumo è uscito Autoritratto (2007), una «autoantologia» di scritti scelti da Luzi, quasi un testamento spirituale. Tema dominante della poesia di Luzi è l’angosciosa contrapposizione tempo-eternità, individuo-cosmo. Il discorso che ne nasce (affidato a un pregnante linguaggio analogico) muove da una sorta di limbo lirico verso una realtà carica di presenze, di «altri»: questo colloquio col mondo degli uomini e della storia si piega a volte a dialogo familiare, altre volte diventa presa di coscienza del lacerarsi di una civiltà. La sintassi, inizialmente costretta entro moduli chiusi, si accosta via via al parlato fino a raggiungere, da Onore del vero in poi, un singolare equilibrio di recitativo e canto. Ha tradotto da Shakespeare, Coleridge, Racine. Della produzione saggistica vanno ricordati: L’inferno e il limbo (1949), Studio su Mallarmé (1952), Tutto in questione (1965), Vicissitudine e forma (1974), Discorso naturale (1984), Spazio stelle voce (1992), Naturalezza del poeta (1995), Vero e verso (2002). Una distesa conversazione in cui il poeta ripercorre il proprio itinerario esistenziale e artistico è Colloquio. Un dialogo con Mario Specchio (1999). Animato da una limpidissima passione civile, protagonista del dibattito culturale e politico, nel 2004 era stato nominato senatore a vita dal presidente della repubblica.