Rosi Braidotti, nata in Italia ma cresciuta in Australia, è filosofa e teorica del femminismo, docente presso l'Università di Utrecht, nei Paesi Bassi. Ha conseguito la laurea in filosofia presso l'ANU e la Sorbona e le lauree honoris causa di Helsinki (2007) e Linkoping (2013). È membro onorario dell'Australian Academy of the Humanities (FAHA) e membro dell'Academia Europaea. Nel 2022 ha ricevuto l'Humboldt Research Award per il contributo alla ricerca nel corso della vita. Le sue pubblicazioni si collocano costantemente nell'ambito della filosofia e del femminismo, all'incrocio con la teoria sociale e politica, la politica culturale, il genere e gli studi postcoloniali.
Tra i suoi libri tradotti in italiano: Dissonanze. Le donne e la filosofia contemporanea (La Tartaruga, 1994), Soggetto nomade. Femminismo e crisi della modernità (Donzelli, 1995), Madri, mostri, macchine (Manifestolibri, 1996), Nuovi soggetti nomadi (L. Sassella, 2002), Il postumano. La vita oltre l’individuo, oltre la specie, oltre la morte (DeriveApprodi, 2014). Con Feltrinelli, Metamorfosi. Verso una teoria materialista del divenire (2003).